Essere qui. Un imperativo. Un atto dovuto. Emma è una cantante, a dir la verità una cantautrice – perché i brani sa anche scriverseli da sola – e una donna che spesso si è vista troppo facilmente puntare il dito contro. “Essere qui” è l’album di inediti (il sesto da inizio carriera), in cui Emma si spoglia di ogni etichetta datale da anni di critica musicale e non, e si presenta come se stessa. Una donna con le sue fragilità, insicurezze e la sua voglia di sorridere. Non si è mai detto di lei, troppo stitici nel commentare le sue performance ma penso che sia arrivato il momento di dirlo e darne merito: Emma ha talento ed “Essere Qui” ne è la prova tangibile, alzando l’asticella con la sua voglia di approdare verso nuovi lidi anche del suono.
“Essere qui” va ascoltato alzando i bassi in macchina, che in accelerazione sembrano ritmare il battito cardiaco. Va ascoltato, non sentito, per cogliere l’animo underground che ha smosso la cantante salentina a coglierne ogni minima sfumatura. Va ascoltato con il dovuto rispetto che il lavoro svolto merita. E non è per i musicisti scelti o per i nomi alla produzione. Non è nemmeno per i qualificati autori (Simonetta, Amara, Sangiorgi, Petrella all’appello). È per le sensazioni che la voce di Emma ti rimanda dentro. Le voci, la voce che ti porta a vedere Emma allo specchio raccontarsi senza veli che nascondono la sua indole. Ci sono temi, il cyberbullismo di “Malelingue”, a cui ogni tanto anche lei vi è sottoposta. Ci sono i valori con cui è cresciuta. C’è la capacità di raccontarsi tra sfumature che talvolta sono frasi da appuntarsi sul diario per cercare la nostra forma quando non riusciamo a darci definizione. “Se mi trovi diversa /Dimmi come vuoi che sia /Che quella che ero prima io /L’ho già dimenticata” (Le ragazze come me).
Emma ha rischiato, con “L’Isola” lo ha ammesso, perché sarebbe stato più semplice fare quello che sa fare, senza grandi ripensamenti, senza sporcarsi le mani. Invece, decide di sperimentare, di lavorare in studio, di fare le nottate a ricantare i brani fino a che l’intenzione non arriva. “Tutto quello che ho voluto /Non è andato perso /Se davvero l’ho sentito /Ha lasciato intatto /Il coraggio di provarci fino al tuo ritorno” (Portami via da te).
Emma è brava, ed ha alzato l’asticella senza sovrastrutture date da terzi, senza casellari in cui inquadrarla. Emma è qui, ora.
“Perché io non so mentire nella vita ho un /solo credo fai bene e dimentica /Fai male e pensa /“AMEN” (Le cose che Penso).