I Fightstar sono una band inglese, formata nel 2004, che dopo un percorso progressivo di puntellamento del proprio sound e della propria identità musicale arriva a produrre questo bellissimo “Behind the Devil’s Back”, un album difficile da etichettare e con svariate influenze. Il gruppo è poco conosciuto fuori dal regno unito e tale rimarrà con tutta probabilità, ma chiunque si ritrovi ad ascoltare questo disco composto da dieci tracce non può non apprezzarne il valore assoluto, l’ampiezza di spettro e la varietà di suoni proposta.
La particolarità più accattivante è senza dubbio la componente melodica vocale, mai banale e sempre avvolgente, intervallata da momenti di impatto più metal, coadiuvato da una produzione impeccabile che riempirà le vostre orecchie e la vostra mente. ‘The Blackest of Birds’ è un esempio di questa dualità, che unisce i momenti più duri dell’alternative metal ad atmosfere che ricordano i Radiohead o i primi Muse. La parte vocale è sdoppiata nel principale cantante e compositore Charlie Simpson e Alex Westaway. Copiosa presenza di suoni elettronici e di keyboards, senza mai farli entrare però nell’obliquo mondo dell’industrial. Non entrano mai di diritto nemmeno nel metal core, benché in alcuni momenti possa sembrare strizzino l’occhio. L’atmosfera è tutto, anche nei pezzi più violenti, come la bella “Overdrive” e le furiose “Animal” e “Sink With The Snakes”.
Quello che rende unico questo lavoro sono i momenti pop. “Dive” è una ballata davvero emozionante, che vede sintetizzatori e tastiere creare un’atmosfera unica, così come “More Human Than Human”.
“Behind The Devil’s Back” è un album che difficilmente scalerà le classifiche italiane e sarà difficile da scovare, come qualsiasi altro tesoro, ma farà felice l’orecchio che capiterà a tiro.