Frozen Crown – The Fallen King

Disco d’esordio per i Frozen Crown, “The Fallen King” (prodotto da Scarlet Records), è un lavoro maturo e che ci presenta un gruppo in grado di creare atmosfere variegate, sempre piacevoli e trascinanti. A tirare le fila dei Frozen Crown troviamo Federico Mondelli, già membro della rock band Be The Wolf. L’esperienza maturata con la sua formazione d’origine è stata senza dubbio fondamentale per la realizzazione di questo lavoro, per il quale l’artista si è circondato di musicisti di livello eccelso.

Le influenze di Sonata Artica e Nightwish sono evidenti nelle tracce del disco, ma si evince fin dalle prime note della opener “Fail No More” una forte personalità da parte della band. Parti vocali principalmente cantate da una voce femminile pulita e molto potente, ma spesso alternate da inserti maschili, ora puliti ed ora in growl, rendono l’ascolto di “The Fallen King” assolutamente gradevole e mai banale o noioso.

L’epica “Infinity” ci trasporta in mondi onirici, e l’intro di tastiere quasi dance di “I Am the Tyrant” quasi ci spiazza, prima di trasportarci in un vortice di epicità davvero oltre i livelli di guardia.
Spazio anche per la ballata “Chasing Lights”, dove la voce di Giada Etro tesse melodie incantevoli accompagnata dalle tastiere di Federico. Il brano si collega alla successiva “Queen of Blades”, che ne riprende la melodia accelerando vertiginosamente e riportando l’ascoltatore sui binari power-metallosi più in linea con il resto del disco: la voce sale di tonalità, e ad essa si aggiunge il ruggito violento della voce maschile, per spingerci in un turbine sonoro fra i più potenti di tutto il disco.

Il finale è in crescendo, con “Everwinter” ad accelerare ulteriormente i battiti del metronomo prima di affidare la chiusura del disco (dopo 45 minuti di ottimo power metal) alla dirompente “Netherstorm”, brano col quale la band si spinge in territori più prettamente heavy e meno sinfonici. La voce di Federico è in primo piano e la batteria raggiunge velocità supersoniche, con una doppiacassa terremotante che detta il tempo furibondo della canzone.

In conclusione quindi ci troviamo di fronte ad un ottimo disco d’esordio, prodotto da una band in grado di comporre e suonare del power metal sinfonico di pregevole fattura, che saprà sicuramente fare la gioia anche dei fan più esigenti del genere.