Giraffe Tongue Orchestra – Broken Lines

giraffe-tongue-orchestra-broken-lines-recensioneLe chiameremo ‘Le Riserve’, come quel vecchio film in cui una squadra di football composta da ricche superstar decide di andare in sciopero e chiedere ancora più soldi, così che la società mette insieme una squadra di rinnegati, scartati, ognuno con qualità nascoste e intrappolate, che creando un gruppo coeso e affiatato vincono a sorpresa il campionato contro gli avversari sulla carta più quotati. Esce ‘Broken Lines’ del supergruppo Giraffe Tongue Orchestra ed è proprio questa storia.

Alla voce c’è il cantante di colore William Duvall, che ha avuto lo scomodo compito di sostituire Layne Staley negli Alice in Chains, conquistando piano piano i fan calcando i palchi di tutto il mondo cantando le famigerate canzoni del gruppo di Seattle, ma rimanendo sempre all’ombra ingombrante di Jerry Cantrell, che in studio nei due album post Staley gli ha concesso pochissime parti di cantato solista. Chi avesse voluto godere delle sue impressionanti qualità di cantante, chitarrista e compositore, avrebbe dovuto rispolverare il suo vecchio gruppo Comes With the Fall, che ha dato a quel contenitore gigante del dimenticatoio della musica un paio di buonissimi lavori. William ha un’estensione e una sensibilità nell’esecuzione di altissimo livello, e nei Giraffe Tongue Orchestra lo possiamo finalmente apprezzare al pieno delle sue capacità, dove incasella prestazioni potenti e urlate aggiunte a melodie incisive. Il secondo musicista riserva è Ben Weiman, che divide il palco con uno dei frontman più in voga del momento, Greg Puciato dei Dillinger Escape Plan, ed insieme a lui contribuisce a creare un muro di violenza sia sonora che fisica. Dai loro concerti escono sudati e insanguinati, e nel progetto delle Giraffe Ben contribuisce con i suoi classici riff al fulmicotone, velocissimi e di precisione chirurgica. Il tatuatissimo e completamente pazzo Brent Hinds esce dalla formazione dei Mastodon giusto il tempo per unirsi alla combriccola e regalare atmosfere cupe ed evocative, lasciando questa volta da parte il contributo vocale.

‘Broken Lines’ è una vera estasi musicale, dove tutti i componenti vanno per strade diverse con una furia e un’ispirazione rara e che in un modo misterioso si amalgamano alla perfezione, creando dei pezzi da urlo. L’apertura ‘Adapt or Die’ è uno stoner acido che subito ti tira i capelli dentro l’arena, con Duvall che subito danza tra l’urlo e la melodia a velocità sostenuta. La batteria dell’ex Mars Volta (altro biglietto da visita difficilmente ignorabile) Thomas Pridgen crea un incedere solidissimo. Assolo da urlo. Il singolo ‘Crucifixion’ accelera ulteriormente, cambi di tempo e momenti che catturano anche l’ascoltatore più distratto. I continui cambi di passo, il passaggio schizofrenico tra momenti di potenza e suadenti avvicina l’etichetta di questo incredibile esordio al genere progressive metal. Il secondo singolo, ‘Bad Moon’, è un pop malefico che conquista con i suoi ritmi ballabili e velenosi, accompagnato da un gustosissimo video horror, dove un trio di bellezze nipponiche in stile manga tortura i tre musicisti e li uccide in maniera barbara. Uno spasso.

I pezzi che spiccano, già da una base stratosferica, sono la potente ‘No-one is Innocent’, con un ritornello da orgasmo, ‘Back to the Light’ che alterna momenti placidi a violenti, aperture e strattonate, in un insieme caotico ma studiato. Irresistibili il mood vocale e ritmico di ‘Everyone gets Everything They Really Want’ e la stupenda ballata ‘All We Have is Now’, leggermente sporcata dal riverbero malato della chitarra. Il disco chiude con la title track, un capolavoro che unisce tutti i pregi incontrati durante l’ascolto dell’album.

‘Broken Lines’ è un saggio di precisione distorta, di caotica perizia nell’unire le capacità superlative di musicisti che hanno deciso per una volta di uscire dall’ombra dei propri gruppi per regalare un momento di violenta grandezza. Speriamo si siano divertiti tanto nel farlo quanto noi nell’ascoltarlo, e che non lascino che questo album rimanga un episodio isolato.

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