http://www.godsmack.com/
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Strana gente, questi Godsmack. E’ uno di quei casi in cui l’orecchio europeo proprio non ce la fa ad apprezzare come l’orecchio americano. Idolatrati oltre oceano (si ipotizza a voce bassa che se i Metallica negli anni novanta avessero suonato come loro saremmo stati tutti molto più contenti), Sully Erna e soci non hanno mai fatto particolarmente breccia qui da noi.
E ormai siamo fuori tempo massimo, dato che il genere sta morendo su se stesso. The Oracle, comunque, è un lavoro discreto…ma è un’uscita scontata per una band che non ha praticamente scelte. Viste le ultime puntate più introspettive, i fans della prima ora saranno contenti di questo ritorno a sonorità più pesanti. Ma è un amarcord che dura poco, dato che i pezzi belli sono già finiti tutti su Faceless (2003). Il disco suona bello rotondo e grosso di sezione ritmica, è ovviamente tamarro (con titoli come ‘Crying Like A Bitch’…) e ha i suoi bei tocchi d’atmosfera (come il pezzo strumentale in chiusura). Solo che lo sberleffodiddio funziona solo a ceffoni secchi: quando i tempi si allungano (la parte centrale del disco) si perde un po’ la bussola e iniziano gli sbadigli. Sezione ritmica divertente, chitarre un po’ anonime, pezzi da una puntata qualsiasi del wrestling…è già stato fatto tutto e meglio.
Marco Brambilla