Condensiamo in un unico pezzo, le tre uscite più importanti di questa prima parte di 2007 in ambito death estremo.
[Death] Aborted – Slaughter & Apparatus
The Chondrin Enigma – A Methodical Overture – Avenious – The Spaying Séance – And Carnage Basked In Its Ebullience – The Foul Nucleus Of Resurrection – Archetype – Ingenuity In Genocide – Odious Emanation – Prolific Murder Contrivance – Underneath Rorulent Soil
http://www.goremageddon.be/
http://www.centurymedia.com/
[Brutal] Dying Fetus – War Of Attrition
Homicidal Retribution – Fate Of The Condemned – Raping The System – Insidious Repression – Unadulterated Hatred – Ancient Rivalry – Parasites Of Catastrophe – Obsolete Deterrente
http://www.dyingfetus.com/
http://www.relapse.com/
[Death] Vomitory – Terrorize Brutalize Sodomize
Eternal Trail Of Corpses – Scavenging The Slaughtered – Terrorize Brutalize Sodomize – The Burning Black – Defiled And Inferior – March Into Oblivion – Whispers From The Dead – Heresy – Flesh Passion – Cremation Ceremony
http://www.vomitory.net/www2/index.html
http://www.metalblade.com/
Non c’erano aspettative elevate per il nuovo Aborted. Il leader Sven De Calure ha avuto problemi di line-up, è riuscito ad assemblarne una per il disco e ha pubblicato questa nuova release. Sin dalla terremotante opener “The Chondrin Enigma”, si capisce che il disco è su buoni livelli. Le strutture compositive sono ancor più intricate rispetto al passato, l’ascolto non è esattamente lineare ma questo può anche essere considerato un merito. Il platter prosegue con alcuni escursioni old-style come “The Foul Nucleus Of Resurrection” e momenti meno convincenti come “And Carnage Basked In Its Ebullience”. Nel complesso una pubblicazione più che sufficiente, per un gruppo che potrebbe, anche grazie al passaggio alla Century Media, nutrire aspettative positive per il futuro.
Chi invece del futuro se ne frega abbastanza sono i Dying Fetus, che danno alle stampe, dopo quattro anni d’attesa, un nuovo disco. “War Of Attrition” è ciò che è lecito aspettarsi dal gruppo americano, ovvero devasto, impatto e violenza. Il brutal è sempre quello di classe, l’alternanza tra le due voci conferisce quel quid di hardcore che caratterizza la proposta dei Fetacci, poi è sufficiente ascoltare un pezzo come “Unadulterated Hatred” per rendersi conto che questa band è capace anche di essere meno scontata di quanto si pensi. Niente di nuovo per quanto riguarda anche le lyrics, che trattano temi cari ai conservatori a stelle e strisce, i quali avranno ancora materiale su cui dibattere per i prossimi mesi.
Ecco quindi i vincitori della copertine più cattiva, per il momento, dell’anno. Il simpatico monicker dei Vomitory non è nuovo per i deathsters più intransigenti. Gli Svedesi propongono già dal 96 il proprio death metal che unisce la scuola americana a quella svedese (Dismember su tutti). In questo ultimo tremendo platter, la bilancia pende leggermente in zona Göteborg, senza però alterare in maniera siginificativa il risultato finale. In verità c’è qualche pezzo ‘insolito’ che interrompe momentaneamente l’assalto frontale del combo (cfr. “Whispers From The Dead”). Sostanzialmente però siamo in presenza di un disco estremo che non cambierà certo le sorti del genere. E questo, parlando di sonorità brutali, è solamente un bene.
P.L.