Prevail – Taking the World by Storm – The Chains of Power – As Death Lingers – Blood in Heaven – To the Throne of Sorrow – Breathe to Dominate – Tear Down the Kingdom – The Vultures Are Watching – The Last Effort (Renaissance II)
http://www.kataklysmrocks.com/
http://www.nuclearblast.de/
Due anni dopo In the Arms of Devastation, i Kataklysm tornano a timbrare il cartellino con Prevail, il nono album in carriera. Cartellino timbrato e megadirettori compiacenti, tutto secondo programma… ma gli ascoltatori? Che ne è degli ascoltatori?
Gli ascoltatori non possono che constatare l’ennesimo parto incolore della band canadese, che di album in album ripropone la solita zuppa riscaldata (aggiustata con qualche minimo accorgimento per giustificare la nuova pubblicazione), senza mai pungere, perdendosi nelle solite trame groovy e melodiche, in un death metal ormai stanco, prodigandosi in soluzioni ormai oltremodo abusate, e che con l’andare del tempo perdono vigore in modo preoccupante.
Evidentemente Iacono e compagni non se ne curano, dall’alto di una posizione di tutto rispetto, fatta di label, promozione e tournée di altissimo livello. La sensazione è che la band stia procedendo solo per inerzia, sfornando album a cadenza biennale, senza rendersi conto di quanto poco incisiva sia la propria musica, andando unicamente a rimpolpare numericamente il proprio repertorio, con brani che non aggiungono nulla a quanto di buono fatto dalla band in passato. Materiale senza nerbo, senza spina dorsale, in questo caso con una maggiore venatura thrash e sempre meno “hyperblast” (che risultava pure fastidioso a volte).
Ospiti eccellenti come Pat O’Brien (Cannibal Corpse) e Dave Linsk (Overkill), produzione al top, qualche esercizio di stile fine a se stesso, e poco altro. Probabilmente ai fan piacerà, ma ragionando a mente fredda, converrete anche voi nel giudicare dischi come Prevail non solo inutili, ma persino dannosi per l’attuale scena metal.
Stefano Risso