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Hanno scelto la strada più prevedibile gli Story Of The Year. I segnali del buono The Black Swan sono stati rispettati ed eccoci al cospetto della loro opera maggiormente fruibile ed immediata. Intendiamoci, la loro proposta non è mai stata eccessivamente complicata, tuttavia il segnale lanciato dal singolone apripista “I’m Alive” era inequivocabile. Pare che i ragazzi siano rimasti conquistati dall’uso eccessivo dei cori (anche di giovani voci) fatto da Jared Leto e soci nel recente “War”, per lo meno stupisce eccome trovare in apertura un pezzo come “Let The Children Sing”. La prima accelerazione convinta si avverte solo al quarto pezzo con “To The Burial”, canzone che non si inserisce certo tra i momenti migliori della discografia degli SOTY ma che serve per risollevare le sorti di un album altrimenti troppo posato e monocorde.
Certo le melodie vincenti e i ritornelli studiati ci sono in abbondanza, ma in generale “The Constant” non piacerà molto a chi ha adorato “In The Wake Of Determination”. Sarà interessante vedere invece quanto nuovo pubblico raccoglierà la chiamata della band, lanciata a tutta velocità all’interno della scena emorock americana.