Ci avevano “illuso” con la svolta rock di Memory And Humanity del 2008: un disco di rottura rispetto al passato, ma che aveva dato nuova linfa ad una carriera ancora fresca come quella dei Funeral For A Friend.
Con Welcome Home Armageddon i britannici rispolverano le loro radici, tornando a pestare e, cosa non da sottovalutare, anche ad urlare come ai vecchi tempi. Il rock del precedente disco è ridotto al lumicino, rimpiazzato da bombe screamo-hardcore guidate dalla voce di Matthew Davies-Kreye, che non tradisce mai. Welcome Home Armageddon è un concentrato di tanta melodia (come su Old Hymns e Sixteen), le parti più brutali mai composte (Front Row Seats To The End Of The World, Broken Foundation), riff di stampo metal (Spinning Over The Island) e le immancabili power ballad (Medicated e Owls). Le ultime, a conti fatti, saranno gli episodi più deboli dell’album.
Un grande ritorno che, pur spazzando via le belle idee emerse nello sperimentale Memory And Humanity, ci porta in dote il valore indiscutibile di uno dei nomi di punta della scena screamo-hardcore internazionale.
Nicola Lucchetta