Livin' in Sin – Speak – The Enemy – Shine Down – Hollow – No Rest for the Wicked – Bleeding Me – Voodoo Too – Temptation – Mama – One Rainy Day
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Passa via liscio questo nuovo disco dei Godsmack, gruppo che negli States viaggia fortissimo, grazie a una sapiente miscela di reminiscenze grunge (Alice In Chains anyone?), aggressività, maliconia quando serve, pezzi brevi e incredibilmente incisivi. I nostri sono giunti al quarto studio record e non hanno motivo di cambiare una formula vincente che li ha portati addirittura a suonare all'avvio della 500 miglia di Indianapolis e che ha permesso loro di conquistare un posto di primissimo piano nel mondo della musica pesante. Qua e là si sente chiaramente l'influenza dei Metallica post taglio di zazzera, in alcuni momenti (cfr il "No rest for the wicked baby…" che il singer Sully Erna spara a metà sesta traccia) questa diventa quasi imbarazzante! Due brani lenti a metà e fine tracklist, un brano country e due singoloni pazzeschi come "Speak" e "The Enemy" fanno di questo "IV" un album senza pretese ma godibile dall'inizio alla fine (benchè le ultime due tracce rischiano di far scendere la considerazione complessiva del lavoro). Chiaro che se cerchiamo il disco dell'anno siamo fuori strada, i Godsmack offrono sano entertainment con distorsione ad alto tasso di easy listening. Blasfemia per i puristi, troppo facile per gli elitari alternativi a tutti i costi, gradevole per tutti gli altri.