[Heavy Black Metal] Darkthrone – F.O.A.D. (2007)


These Shores Are Damned – Canadian Metal – The Church Of Real Metal – The Banners Of Old – Fuck Off And Die – Splitkein Fever – Raised On Rock – Pervertor Of The 7 Gates – Wisdom Of The Dead

http://www.darkthrone.no/
http://www.peaceville.com/

Sex with Satan the loudest song, sound like a hammer from hell!!!

La metamorfosi sembrava completa nel precedente “The cult is alive”, “F.O.A.D”. riesce ad arrivare OLTRE. Durante tutta la loro ricca e prolifica carriera i Darkthrone non hanno mai nascosto una passione viscerale e sincera per le sonorità ottantiane di Celtic frost e Bathory e su “The cult is alive” questa rosa di influenze si era decisamente ampliata per andare a toccare addirittura gruppi come i primi Maiden e soprattutto i Motorhead. Continuando decisamente in questa apertura le due icone del black metal Fenriz e Nocturno culto inglobano nel loro marcissimo e sulfureo sound altri gruppi che popolavano numerosi la NWOBHM e gli anni ottanta in generale. Manilla road, Cirith ungol e ovviamente Venom vengono ripresi e riletti più o meno palesemente dando vita ad una creatura divertentissima, ma carica del solito odio misantropico. Tutto ciò ovviamente farà la felicità dei fan degli eighties e sicuramente continuerà a far storcere il naso ai detrattori del nuovo corso revival del gruppo. Già perché i Darkthrone non hanno un passato facile da scrollarsi, essendo tra i più grandiosi gruppi Black metal, e come ben sapete al termine black metal purtroppo spesso vanno associati aggettivi come intransigenza e chiusura mentale. Per chi invece non pretende il ‘solito’ “Transilvanian hunger” questo disco può rappresentare qualcosa di veramente interessante.
Le perle si sprecano: “Canadian metal” (un’icona del metallo anni ottanta), “The church of real metal”, la title track, “Splitkein fever” o “Raised on rock” ci attillano i pantaloni e ci cotonano i capelli al primo ascolto in un turbinio di headbanging con una pinta in una mano e le cornine nell’altra. In ogni caso badate bene, questo non è assolutamente un album di cover. Infatti nonostante le palesi influenze la qualità e la personalità risultano al solito altissime come in ogni uscita targata Darkthrone. La genuinità invece è garantita da un Fenriz ispiratissimo sia dietro alle pelli sia dietro al microfono in alcuni episodi, impegnato in prove vocali d’altri tempi (vedi Warrior o Cronos). Ulteriore nota di colore sono le dediche dello stesso Fenriz di ogni singolo brano, nelle quali si citano Black sabbath, Omen, Motohead, Celtic frost e chi più ne ha più ne metta. Volendo riassumere FOAD in un’iperbole: i Cirith ungol corrosi dall’acido. Volendolo riassumere in un aggettivo solo: trascinante.

Di seguito i dischi BUY OR DIE citati a fine booklet, utilissimi per dare un’idea delle influenze di FOAD:
Fenriz:
Bludwulf-Cryptic revelations
Agent steel-Skeptics apocalypse
Zemial-Face of the conqueror
Sentinel beast-Dephts of death
English dogs-Where legend began
Cirith ungol-Frost and fire
Attacker-Battle at Helm’s deep
Manilla road-Crystal logic
Axegrinder-Rise of the serpent men
Blessed death-Kill or be killed

Nocturno culto:
Slaughter-Strappado
Merciful fate-Don’t break the oath
Venom-Black metal
Repulsion-Horrified
Black Sabbath-Master of reality
Bathory-Twilight of the gods
The residents-Duck stab/Buster and Glen
Mayhem-Ordo ad chao
Autopsy-Critical madness
Treblinka (SWE)-Crambling in vomits

M.M.

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