Fatal Warning – Dead Of Dawn – Forever – Echoes – Waiting – Soul Breaker – Seclusion – So Many Reason – Chase The Lies – Every Last Thing
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Ritornano i Circle II Circle di Zachary Stevens e, fidatevi, è meglio che se ne rivadano e in fretta. Delusions Of Grandeur è una gigantesca delusione, non che ci si aspettasse troppo da questo ennesimo progetto derivato dai Savatage, ma c’è un limite a tutto…
Riassumiamo un po’, Zac esce dai Savatage, fonda il suo gruppo, si fa scrivere i brani da Chris Caffery e Jon Oliva e tira fuori un disco assolutamente Savatage, godibilissimo ma inutile come una radio senza sintonizzatore. Stevens cerca quindi di migliorare il tiro, tentando di allontanarsi il più possibile dal sound della sua band di provenienza con risultati mai miracolosi, è giusto dirlo.
Questo è il quarto lavoro, non si sentono più echi dei Savatage e sarebbe un bene se il disco non fosse un brutto riciclo di quel power-prog che tanto andava di moda in nord Europa nella metà degli anni 90. Il disco fa venire in mente i lavori di band minori (molto minori) di quel periodo, gente tipo Sanvoisen quando va male, Elegy quando va meglio, Poverty’s No Crime quando va alla stragrande (molto raramente). E non si creda che la tragedia finisca qui.
L’aspetto che peggiora ulteriormente la situazione è la prova vocale di Stevens. Chi vi scrive considera Zachary uno dei cantati più dotati del panorama metal ed è davvero amaro constatare quanto oggi sia sotto tono, si direbbe quasi impacciato o svogliato. La sua voce è totalmente avulsa dal contesto ed è evidente lo sforzo di adattarla a basi strumentali che non gli sono consone.
Come se non bastasse Delusions Of Grandeur è anche prodotto male, con una batteria troppo satura e chitarre impastate.
Peggio di un brutto disco di ottuso metallo, registrato male, odoroso di vecchio e con una copertina orrenda c’è solo il crollo di un grande artista; questi aspetti tutti insieme fanno di Delusions Of Grandeur uno dei dischi più brutti degli ultimi anni, complimenti.
S.D.N.