[Heavy Metal] Holy Martyr – Hellenic Warrior Spirit (2008)
March – Spartan Phalanx – Lakedaimon – H Tan H Epi Tas – Hellenic Valour – Kamari, Andreia, Polemos – The Call To Arms – Molon Labe – Defenders In The Name Of Hellas – The Lion Of Sparta – To Kalesma Sta Opla
http://www.holy-martyr.com/
http://www.dragonheartrecords.com/
La formazione italiana ha ampiamente sopperito alle carenze dell’esordio, Still At War, con un disco molto più maturo e sorprendentemente epico, legato alle atmosfere evocative di tematiche storiche e mitologiche, delineato da composizioni conformi alle migliori uscite del genere. E ultimamente non sono stato proprio così “cortese” nei riguardi dell’Epic Metal.
Hellenic Warrior Spirit è un’iniezione di adrenalina, un viaggio che esprime il dramma, il coraggio e l’immortalità morale di Sparta, ben rappresentato dai testi gloriosi e dalle melodie eroiche. L’introduzione orchestrale di March, estratta dal film menzionato, è una scelta ponderata e di certo vincente, il riff di Spartan Phalanx attacca immediatamente la corteggia cerebrale, un coro valoroso lo sostiene prima dell’inno Lakedaimon che a sua volta, come la quiete dopo la tempesta, viene stoppato dalla solenne H Tan H Epi Tas, un intermezzo acustico perfettamente centrato. Fin qui tutto bene. Bene la voce di Alex Mereu, bene gli assoli e le ritmiche di Ivano Spiga (intervista) e di Eros Melis, bene le registrazioni effettuate negli studio di Luigi Stefanini, bene anzi benissimo il songwriting che include altri due pezzi da novanta con le potenti Hellenic Valour e The Lion Of Sparta. Lieve e comprensibile lo sgravio qualitativo riscontrato nella seconda metà dell’album che abbassa la media nei termini di una valutazione globale ma non scalfisce minimamente la prova di forza dei ragazzi.
Bene così. Ora meglio comprendo le scelte di Enrico Paoli (chitarrista dei Domine nonché padre fondatore dell’etichetta Dragonheart Records) e gli elogi spesi in tutti questi anni a favore degli Holy Martyr. Hellenic Warrior Spirit, partorito da una mentalità “proletaria”, è la manna tanto attesa che aiuterà non poco un genere in continua decadenza, un disco per tutti gli amanti di un Heavy Metal che si riscopre intrepido e grandioso ai piedi di Sparta.
Gaetano Loffredo