State Of Grace – Need For Speed – Let Me Feel Your Power – Red Star Falling – I’ve Got To Rock (To Stay Alive) – If I Was You – Going Nowhere Fast – Ashes To Ashes – Empire Rising – Atila The Hun
http://www.saxon747.com
http://www.spv.de
Da circa 15 anni, le recensioni dei Saxon dicono sempre le stesse cose: che hanno 900 anni, che erano già vecchi nel 1980, che gli Iron Maiden sono diventati ricchi e loro no, il disco sì è bello, onesto e competente, sempre il solito hard rock/heavy metal anni ’80, avercela questa grinta alla loro età.
Sticazzi, dico io.
Giunti al 18° disco in studio, Biff Byford e il suo storico socio Paul Quinn (e pure quella cariatide di Nigel Glockner di nuovo alla batteria) non ne vogliono sapere di fermarsi. Il nuovo ‘The Inner Sanctum’ offre una quarantina di minuti di metallo denim anni 80 con una produzione fresca e potente, prova di come la band ci creda ancora in quello che compone e non si limiti a buttare fuori un disco pur di andare in concerto a Trezzo sull’Adda o al Wacken che sia…Niente di trascendentale ovviamente, però ci sono degli acuti. Il disco parte con l’acceleratore con un’inusuale epica e melodica ‘State Of Grace’, fino a raggiungere l’apice di pesantezza con lo speed/power di ‘Let Me Feel Your Power’. Dopo una lenta ‘Red Star Falling’, che ci ricorda come Biff non sia poi così male come cantante, si apre la parte hard rock del disco, fino all’epica conclusione di ‘Atila The Hun’. La parte hard rock è davvero divertente, con dei riff da manuale e in generale una capacità di songwriting superiore che rende pezzi come ‘I’ve Got To Rock’ e ‘Going Nowhere Fast’ delle piccole gemme.
Alla fine, questo disco è come bere la birra al sabato sera, è come andare al Mac: l’avete già fatto, l’avete fatto mille volte…ma sapete che lo rifarete perché qualche volta serve. Cazzo se serve.
M.B.