Nothin’ To Lose – Rebel Meets Rebels – Cowboys Do More Dope – Panfilo – Heart Worn Highway – One Nite Stands – Arizona Rivers – Get Outta My Life – Cherokee Cry – Time – No Compromise – N.Y.C. Streets
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Tra il 1999 e il 2003 i Pantera (Anselmo escluso) collaborarono con la leggenda country David Allan Coe (classe 1937) ad una serie di pezzi, un segno d’amore verso i cowboy, il sud degli Stati Uniti, i fuorilegge e i redneck in generale. Nel 2006, due anni dopo l’omicidio di Dimebag, il fratello batterista Vinnie pubblica la sintesi di quelle sessioni. Il risultato è uno disco che spiazza: decisamente originale, lo si può amare tanto quanto lo si può odiare.
Innanzitutto una precisazione sullo stile: il disco in sé non è southern rock, non è stoner, non ricorda gruppi come Zakk Wylde, Down, Superjoint Ritual e compagnia…è proprio un radicale e cazzonissimo disco di heavy metal con un vecchio cantante country che ci canta sopra. A conti fatti, può ricordare dei Pantera versione Cowboys From Hell alleggerita con alla voce gli ZZ Top. Ascoltando il violino della title track non può non venir voglia di trovarsi nel mezzo di una rissa in un sudicio locale texano, oppure desiderare di guidare una Harley verso il tramonto con il sottofondo di ‘Heart Worn Highway’. Alcolici, droghe, donne, gioco d’azzardo, pellerossa…tutti temi impegnati e con un accompagnamento a volte prettamente metallico (‘Nothin’ To Lose’, ‘No Compromise’), a volte più romantico (‘Arizona Rivers’, ‘N.Y.C. Streets’) ma sempre e comunque breve, diretto e conciso.
Tutti e quattro i partecipanti alla festa sono in grande forma; Dimebag in particolare grazie alla sua chitarra graffiante ci regala un suo ultimo ricordo, pure con una buona prova alla voce (‘Get Outta My Life’). Il disco potrebbe anche lasciarvi delusi pensando: ‘Sì cazzo mi sono fatto due risate ma giusto perché l’ho scaricato e non ho speso un euro perché questo disco è uno scherzo, che sfiga il fatto che sia morto, voglio i Pantera!’. Insomma, il tutto potrebbe risultare poco digeribile a chi non è avvezzo alle sonorità da cowboy ma bisogna dare atto alla genuinità dell’esperimento, di sicuro un lavoro fatto con molto più cuore e palle del disco Damageplan. Certi testi poi sono così belli ed ispirati (vedi l’ultima canzone) da far venire voglia di una sbronza epocale sognando il far west. Comunque la prendiate il testamento è scritto: ‘Cowboys do more dope than rocknrollers’. E ora torno in veranda a scolarmi una bottiglia di Jack.
M.B.
(Il progetto è uscito negli States nel 2006, ma è arrivato dalle nostre parti solo ora e quindi sarebbe da annoverare nei dischi del 2007. Tuttavia abbiamo comunque preferito datarlo in base all'effettiva release date americana, ndr)