Decade – Premonition: I. Earth – II. Contorted – Jazz – Still – Ajar – Leucocyte: I. Ab Initio – II. Ad Interim – III. Ad Mortem – IV. Ad Infinitum
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Una musica in continuo movimento, tre musicisti fenomenali che riuscivano a fondersi in un tutt’uno e a rinnovarsi continuamente, incessantemente. Di acqua ne è passata sotto i ponti da “EST plays Monk” fino all’ultimo meraviglioso album in studio “Tuesday wonderland” in cui non si riescono più a tracciare e capire quale siano i confini di un genere, tra jazz, melodia pop, psichedelia, improvvisazione e ricerca stilistica e sonora.
Gran parte della forza del trio era proprio quella capacità di mutare e di evolversi, al di là della pura e semplice abilità dei singoli elementi. Una ricerca continuamente stimolata dalle lunghe jam e dalle sessioni in studio che riuscivano a ritagliarsi in mezzo ai lunghi tour che li vedevano in giro per il mondo.
“Leucocyte” ci propone gli E.S.T. in questa veste inedita, lontanissima dalle melodie cantabili e orecchiabili degli ultimi lavori, ma non meno affascinante. Certo un lavoro di non facile ascolto, non esiste la forma-canzone a cui siamo abituati, è tutto lasciato all’improvvisazione del momento e alla sensibilità dell’artista, motivo per cui non è sempre facile riuscire ad entrare in sintonia con i brani, che hanno però un grande pregio, riescono cioè a mostrarci il grande affiatamento del trio, già evidente in sede live. Difficile non farsi trasportare dal basso su “Earth” e dal crescendo finale dominato dalla batteria di Magnus Öström, o ancora non rimanere incantati su “Ab initio”, musica che trascende qualsiasi definizione e genere.
Difficile non pensare a cos’altro avrebbero potuto partorire, dove avrebbero potuto spingersi con la sperimentazione, rimane però la loro musica e il grande rammarico per la scomparsa prematura di un Artista come Esbjörn Svensson.
Livio Novara