È bello risentire il nuovo gruppo di Jello Biafra, a soli due anni di distanza dal precedente “The Audacity Of Hype”. Evidentemente, dopo un lungo periodo quasi esclusivamente dedicato agli spoken word, al cantante e musicista e pensatore e agitatore sociale di San Francisco è tornata la voglia di esprimere le proprie invettive contro le nuove ‘moral majority’ del caso anche attraverso le note e non soltanto tramite l’ausilio esclusivo delle parole. I suoi vecchi fan non aspettavano altro.
“Enhanced Method Of Questioning” poi, come il suo predecessore, è in grado di farti fare un salto temporale di trent’anni e di riportarti alle atmosfere dei primi capolavori dei Dead Kennedys. Nonostante nella formazione militi un bassista come Billy Gould (Faith No More), lo spazio per la ‘sperimentazione’ e per suoni più ‘ricercati’ è limitato alla delirante jam finale (si tratta fra l’altro di una ghost – track), mentre tutto il resto fa garrire di gioia per quanto è ancora sfrontato, adrenalinico, urgente. In una parola: punk. Hardcore punk in perfetta continuità con la tradizione dell’ex band di Biafra. I primi accordi, il primo riff, i primi versi sputati nel microfono da Jello nell’apripista “Dot Com Monte Carlo” odorano subito del (meraviglioso) puzzo di “Fresh Fruit For Rotting Vegetables” (1980), la pietra miliare che inaugurò la carriera (purtroppo conclusasi troppo presto e tra liti infinite fra gli ex componenti) di un gruppo davvero scomodo, tanto che il disco dovette essere pubblicato in Inghilterra prima di raggiungere le coste statunitensi. Meglio ancora fa la successiva “Cells That Will Not Die”, dal riffaccio quasi garage e dall’incedere inesorabile (c’è pure una specie di coro femminile!).
Tutto in perfetto Dead Kennedys style; ora sappiamo che il Nostro odia i suoi ex compagni d’arme, eppure anche lui ha compreso che lo stile creato dal leggendario quartetto nei primissimi Ottanta era talmente avanti che sarebbe stato un peccato se fosse stato dismesso del tutto. Uno stile che serviva ad enfatizzare ulteriormente il crudele sarcasmo e la feroce critica sociale dei Kennedy Morti, e anche questi assunti non vengono traditi dal nuovo progetto di Jello: il nome del complesso e la copertina dell’opera parlano chiaro in proposito.
A “Enhanced Method…” non si può muovere davvero nessuna critica seria. Certo, le idee e i modi in cui queste vengono veicolate sono sempre gli stessi, ma fin quando si tratta di idee necessarie e di modi adatti non si può obiettare nulla. L’unico dubbio può sorgere pensando alla durata del lavoro: cinque tracce per neppure 25 minuti di durata, ma aggiungendo la ghost – track si toccano i 40 minuti. Insomma, è un EP oppure un LP? Questo non è ben chiaro, e neppure è chiaro per cosa ce lo spacceranno nei negozi. Nonostante questo, rimane fortemente consigliato.
Stefano Masnaghetti