[Metalcore/Emocore] Speciale Ferret Music – Misery Signals e compagni (2008)
[Metalcore] Misery Signals – Controller (2008)
Ci sono ancora gruppi che se ne fregano del chorus pulito, leccato e scontato nell’universo metalcore. I Misery Signals rientrano in questa categoria, e nonostante la loro proposta sia destinata inevitabilmente a rimanere underground, sono da ammirare per coerenza e impegno. Il nuovo “Controller” è caratterizzato da un impatto deflagrante, da ottimi testi e anche da un pessimismo di fondo quasi cosmico; le trame sonore costruite sono spietate e davvero dure da digerire per un orecchio non avvezzo al genere, ma nel complesso questo è uno dei migliori lavori no compromise dell’anno. Bravi.
[Crossover] Heavy Heavy Low Low – Turtle Nipple And The Toxic Shock (2008)
Ecco degli altri malati di mente che suonano schizzati come mai. Dillinger Escape Plan e “Beach Boys sotto acido” (come dicono loro stessi) all’interno di questo album che non ha alcun senso logico dall’inizio alla fine. C’è da dire che sconvolgere con creatività la tipica idea di canzone che bene o male abbiamo ancora è una mossa che spiazza piacevolmente; inoltre l’approccio poco serioso a certi passaggi facilmente riconoscibili di rock degli anni passati è tutto sommato divertente e scanzonato; poi però c’è il momento in cui uno deve tirar fuori dei soldi per comprare il cd. Onestamente, di fronte a un gruppo come gli Heavy Heavy Low Low probabilmente opteremmo per un biglietto di un loro live set piuttosto che per uno studio record. Rimane il fatto che questo disco può essere interessante per chi si ciba di sonorità anomale e poco preventivabili. Coraggiosi e cazzoni.
[Emocore] Ligeia – Bad News (2008)
Un po’ cortino il disco dei Ligeia. Ben prodotto e incisivo quando schiaccia l’acceleratore, incostante quando scade nell’emo più becero. Forse non è poi così un danno la durata, anche perché di hardcore con le voci soffici ne abbiamo francamente piene le taniche da un po’. D’altra parte se non si rischia inserendo qualcosa di personale o di innovativo in un filone che è oramai saturo da uscite fatte con lo stampino si finisce presto nel dimenticatoio. Oppure si potrebbe suonare hardcore come dio comanda senza contaminarlo a tutti i costi, ma questo sembra non essere sufficientemente di moda oggigiorno.
[Emo Rock/Core] Lower Definition – The Greatest Of All Lost Arts (2008)
Non ha certo la pretesa di sconvolgere il mercato l’uscita dei Lower Definition. Appare abbastanza fuori tempo massimo la miscela di Emo, break down un po’ a caso e qualche passaggio tecnico e acustico all’interno dei pezzi. La disperazione che dovrebbe arrivare durante l’ascolto del disco si trasforma presto in noia perché purtroppo le somiglianze tra i singoli brani sono davvero troppe e la produzione non aiuta molto a esaltare le composizioni dei ragazzi. Alla prossima.
Piero Lisergi