Ci son voluti ben quattro anni prima che “Relapse”, il dodicesimo full lenght studio dei Ministry, vedesse la luce. La speranza era che riservasse molte sorprese all’ascoltatore, invece, l’unica reazione che suscita è un sonoro “che palle” (nel migliore dei casi). Di violenza ce n’è a iosa, peccato che non sia incanalata in modo positivo. Al contrario, è un conglomerato di urla a caso, senza un filo conduttore o linee melodiche sviluppate in modo creativo ed innovativo.
Se questo è il massimo risultato che Al Jourgensen e soci sono attualmente capaci di ottenere, non c’è molto da sperare. Quelli che una volta erano considerati fra i maestri dell’industrial, adesso producono musica stanca, senza mordente. “Relapse”, purtroppo, verrà ricordato come una grande occasione sprecata nel peggiore dei modi.
Claudia Falzone
[youtube 66IaDt0cjHQ]