[Modern Metal] Amantyde – Bleeding Miles (2009)

 

Demonize me – Aileene – Never enough – What else is there – Into the fire – My cold room – 40 bleeding miles distant – Dust childhood – Neverdie (my friend) – Nothing but the rain

http://www.myspace.com/amantyde 
http://www.blackfading.com/

Alla prima release ufficiale (escludendo il primo demo, “Leavit all behind”), i trevigiani Amantyde fanno centro, con un disco professionale, ben suonato e pronto per lanciarli alla ribalta, in una scena tanto vivace quanto redditizia come quella del modern metal con voce femminile.

Un album che non parte benissimo: anche per una produzione non gestita alla perfezione, fino a “Never enough” inclusa non entusiasma, risultando un calderone di buone idee non molto curate. Con “What else is there”, power ballad, decolla letteralmente, e la creatura Amantyde mostra tutte le sue sfumature: i richiami ai Disturbed, con i riff moderni e basati molto sulla ritmica (come su “Into the fire”.. un caso che il titolo somigli molto ad “Inside the fire”?), e le parti più atmosferiche ed introspettive, come su “40 bleeding miles distant”, uno dei pezzi più validi. Su tutto il disco, comunque, si respira l’aria degli Exilia, band che potrebbe essere accostata a questo quartetto come punto di riferimento, anche se la loro personalità non li riduce a dei semplici cloni. La cantante Nicky si dimostra il vero motore trainante del gruppo, con la sua voce capace di spaziare su registri melodici, ma anche su parti più arrabbiate e “cattive”: proprio lei è il simbolo di questa capacità degli Amantyde di muoversi su più sfumature, risultando accattivanti sia per i fan di sonorità più “dure”, ma anche melodiche.

Un bel “debutto”, aspettiamoci cose importanti da un gruppo che potrebbe dire la sua già ben prima della pubblicazione di un nuovo disco. Promossi.

Nicola Lucchetta

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