[Noise/Doom/Jazz] Fuzz Orchestra – Comunicato N 2 (2009)
Il Terrorista – Amore Tossico – Hanno Cambiato Faccia – Focu d’Amuri – La Festa è Finita – Luglio 01 – Volo Fuzz N°1 – Marmo Rosso Sangue
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Accanto al loro nome ho segnalato tre generi, ma semplicemente per una questione di spazio. In realtà in soli 31 minuti i Fuzz Orchestra centrifugano mille spunti differenti, con un’abilità di sintesi che ha dello straordinario.
La sirena di una fabbrica introduce “Il Terrorista”, sorta di tarantella math – noise colma di distorsioni che si sviluppa in un concerto miniaturizzato di free jazz. “Amore Tossico”, un minuto e mezzo di bordate ultra – noise, serve a introdurre “Hanno Cambiato Faccia”, tour de force fra Shellac, Don Caballero e stop and go di matrice post – hardcore che termina in un jazz – core alla Zu. “Focu d’Amuri” è un pesantissimo numero doom – sludge che, partendo da un fosco riff sabbathiano, precipita in un lento magma fonico che sa di Melvins ed Electric Wizard, contrappuntato da un’armonica a bocca presa a prestito da Morricone. “La Festa è Finita” fa ancora leva su accordi cadenzati, ma s’inerpica in uno sviluppo degno dei migliori Black Flag, mentre il rumorismo di “Luglio 01” è sfregiato da un assolo à la Eric Dolphy del sassofono. C’è spazio anche per la cover inacidita di “Volo Magico N°1” di Claudio Rocchi, canzone storica del primissimo prog italiano. La conclusiva “Marmo Rosso Sangue” è una ricapitolazione di quanto fatto fin’ora, e il titolo sintetizza l’umore e le sonorità del brano.
A unire i singoli pezzi in un disegno strategico più ampio, ci pensano due leitmotiv. Il primo è strettamente musicale, e consiste nell’uso di musica concreta in forma di sample vocali, di interferenze radio e di registrazioni ambientali, elementi che divengono a tutti gli effetti uno strumento aggiunto (ricordiamo che si tratta di un album quasi interamente strumentale, eccezion fatta per la cover sopraccitata). Il secondo inerisce più che altro al mood generale del disco: il persistente martellare cupo, sordo e rimbombante della batteria di Marco Mazzoldi, le continue distorsioni della chitarra di Luca Ciffo, il noisepiano di Fabio Ferrario e le (a)tonalità del clarinetto e del sax di Edoardo Ricci ritraggono perfettamente la deriva di una nazione, l’Italia, ridotta ormai a un cumulo di macerie materiali, morali e spirituali. Rabbia, quindi, ma anche un insopportabile senso d’impotenza di fronte a tale scempio. In questo ambito, anche i dialoghi rubati da film e documentari di varia natura servono allo scopo: lascio a voi scoprire quali siano i più significativi.
“Comunicato N°2” è pubblicato in una splendida edizione vinile 180 grammi più cd, ulteriore ragione per procurarsi al più presto uno dei dischi dell’anno.
Stefano Masnaghetti