[Prog Metal] Pain Of Salvation – Ending Themes (DVD) (2009)
[DVD1] Sixworlds / Eightdays (90-minute documentary by Per Hillblom) – Extra: Commentary Track (time-warp commentary by Per and Daniel), Somewhere in Europe (tour slideshow with commentaries), The Non-Making of (bloopers), Dea Pecuniae 3D (three versions of Dea Pecunia video/audio), Sticky Fingers (Lars Ardarve gig slideshow).
[DVD2] Scarsick – America – Nightmist – ! (Foreword) – Handful Of Nothing – New Year’s Eve – Ashes – Undertow – This Heart Of Mine / Song For The Innocent – Chain Sling – Diffidentia – Flame To The Moth – Disco Queen – Hallelujah – Cribcaged – Used
http://www.painofsalvation.com
http://www.insideout.de/
Immaginatevi entrare in un ristorante di cui vi hanno parlato molto bene. Il locale è fantastico, la cura dei dettagli è notevole, i camerieri perfetti e simpatici. L’antipasto lo trovate ottimo, purtroppo le fettuccine ai porcini sono cotte male e c’è troppo prezzemolo. Nemmeno il secondo si salva, la meravigliosa fiorentina è stata cotta troppo, un chilo di ottima chianina rovinata. Insomma, una cena deludente, nonostante materie prime di prima qualità. Deludente esattamente come questo DVD, e fa davvero strano dirlo di un lavoro dei Pain Of Salvation, gruppo che ha sempre fatto della ricerca dei dettagli e della qualità il proprio marchio distintivo. Cos’è successo? Non è dato saperlo, perché le intenzioni, almeno sulla carta, sembravano buone: dare uno spaccato quanto mai convincente e a 360° di cosa sono i Pain Of Salvation dal vivo.
Artwork notevole, un libretto enorme, extra intriganti e particolari e scherzi e battute sparsi più o meno ovunque. Insomma i ragazzi si distinguono alla grande e le aspettative al momento di premere play sono altissime.
Il primo DVD contiene il dietro le quinte del tour che li portò a Milano nel 2007. Il materiale è interessante ma non quanto si potrebbe ipotizzare da un prodotto del genere. Ammettiamolo pure, i Manowar ci hanno abituati a molto meglio in fatto di ‘extra’ dei loro DVD (auto)celebrativi.
Il secondo disco invece è incentrato sul concerto tenuto ad Amsterdam. Sorvolando sul contenuto strettamente musicale (ovviamente di primissimo livello), il materiale video è poco più che amatoriale. Poche telecamere, riprese tendenzialmente fisse (irritante quella riservata alla batteria) e una regia da festa dell’oratorio. Le camere fra l’altro sono state utilizzate spesso e volentieri con diaframmi strettissimi, scelta opinabile perché le immagini risultano così fastidiosamente piatte e senza alcuna profondità di campo, fatto che contribuisce non poco ad incrementare il senso di noia generale.
Sotto il profilo audio le cose non sono certo migliori: visionando il concerto in modalità surround 5.1, i suoni risultano troppo aperti, poco potenti, con la voce che letteralmente scompare sepolta in un pastone sonoro. Provando invece con un semplice segnale stereo, la voce riacquista un po’ di vigore a scapito però delle chitarre che quasi scompaiono.
Resta il gruppo, con i suoi cazzeggi, le sue battute, le sue straordinarie capacità e la sua musica grandissima, ma, se accettate un consiglio, questo DVD lasciatelo sugli scaffali poiché non rappresenta né un surrogato accettabile di una loro esibizione live né riesce ad aggiungere nulla alla musica e alla storia dei Pain Of Salvation.
Stefano Di Noi