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Con sole sei canzoni i nostrani Timesword si dimostrano come una delle band più interessanti del panorama progressive metal italiano.
“Chains of Sin”, debut album della band capitanata dal chitarrista Dan Logoluso, è un disco che non lascia spazio a innovazioni, e dal momento in cui questo filone ha smesso di essere sperimentale, non è possibile aspettarsi altro. I fan del genere ne andranno pazzi, la prestazione dei musicisti è assolutamente di livello e anche il cantato del giovane Mark Pastorino si rivela efficace, soprattutto sul registro alto, con una timbrica sporca che compensa le tonalità basse, dove il margine di miglioramento è fin troppo e l’età gli darà modo di lavorare e stupire.
Un primo cd che ha trovato i giusti contratti, senza troppo spazio per la gavetta.
Se un giorno i Time Machine dovessero tornare lo scettro di Re del Prog Metal italiano non avrebbe bisogno di tenzoni e guanti di sfida, ma fino a quel momento i Timesword si candidano a legittimi pretendenti.
Riccardo Canato