[Stoner/Doom] Wino – Punctuated Equilibrium (2009)
Release Me – Punctuated Equilibrium – The Woman In The Orange Pants – Smilin’ Road – Eyes Of The Flesh – Wild Blue Yonder – Secret Realm Devotion – Water Crane – Gods, Frauds, Neo Cons And Demagogues – Silver Lining
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Il debutto da solista di Wino è molto simile a una rimpatriata fra vecchi amici: sei perfettamente consapevole di quello che succederà, ma probabilmente ti sei dimenticato di quanto possa essere piacevole e divertente.
“Punctuated Equilibrium” è semplicemente questo, un numero di bravura da parte di Scott Weinrich e dei compagni che l’affiancano in questa nuova avventura, Jon Blank (Wretched, Rezin) al basso e Jean Paul Gaster (Clutch) alla batteria. Nel complesso suona come un ottimo riassunto di trent’anni di carriera del Nostro, spesi tra Obsessed, Saint Vitus, Spirit Caravan, The Hidden Hand e altre mille collaborazioni (non dimentichiamoci di quella avvenuta con il nostro Paul Chain), per una parabola artistica che può vantare pochi eguali in ambito underground.
Ovviamente anche questo capitolo ha una sua precisa identità stilistica, risultando il disco più ancorato agli anni Settanta che Wino abbia mai composto: evidentemente la struttura del power – trio non rappresenta solo una mera prosecuzione degli ormai sciolti Hidden Hand, ma si tratta di una scelta che anche sotto il profilo della line – up richiama le gesta di Jimi Hendrix e Cream, ossia il meglio dell’hard blues di fine anni Sessanta. Aggiungiamo pure a questi nomi altri riferimenti quali Humble Pie, Ten Years After, Led Zeppelin e Grand Funk Railroad ed avremo il quadro (quasi) completo delle sonorità che si ascoltano su “Punctuated Equilibrium”.
Così, accanto alle consuete atmosfere sabbatiane che informano episodi cupi e affascinanti come “Eyes Of The Flesh”, “Gods, Frauds, Neo Cons And Demagogues” e “Secret Realm Devotion” (quest’ultima impreziosita da un sottofondo di hammond), ce ne sono altri più movimentati e colorati che devono tutto al rock duro in voga quarant’anni fa. “Release Me” è scanzonata e comunicativa, caratterizzata dalla chitarra bluesy di Wino, che pare essere uscita da una session con gli Allman Brothers Band; “Smilin’ Road” è hendrixiana sino al midollo; la title – track è veloce e tesa, mentre “The Woman In The Orange Pants” e “Wild Blue Yonder” sono jam strumentali che flirtano con la psichedelia e sono sostenute dalla bravura di Gaster dietro le pelli. Chiude l’album “Silver Lining”, in cui il lento riff d’apertura si tramuta gradualmente in un’altra jam intrisa di umori seventies.
In breve: “Punctuated Equilibrium” non deluderà sicuramente le aspettative dei fan del cantante/chitarrista statunitense, anzi risulta essere uno dei suoi lavori più ispirati e particolari.
Stefano Masnaghetti