E’ da quattro anni che i The Summoned cercano di sparare fuori il proprio debut album. “If Only Minds Could Paint Pictures” è un disco mostruoso e prodotto benissimo, considerato che la band ha fatto tutto da sola ed è al momento senza contratto discografico. La proposta è un death estremamente tecnico e brutale, qualcuno parla di deathcore ma è riduttivo nonchè fuorviante inserirli in un calderone piattissimo per lo meno negli ultimi tempi. Il gruppo di Boston aggredisce senza sosta con partiture soffocanti e cambi di tempo schizzoidi (“Dreaming In 2D” rende bene l’idea), supportati dalla prestazione pazzesca di Sam Hang dietro le pelli.
Roba per pochi ma dall’altissima qualità. Il problema di fondo rimane sempre lo stesso: quanto cuore, feeling e anima può esserci in quelli che sembrano esercizi dimostrativi (chirurgici e perfetti quanto si vuole) di una tecnica eccelsa? Oramai iniziano a essere davvero troppi quelli che lo fanno, la forma canzone è stata definitivamente messa da parte in favore di velocità e impatto a ogni costo? Sofismi a parte questo è un ottimo esordio, il tempo per trovare personalità e dimensione c’è tutto.
Piero Lisergi