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Piatto e soporifero. Ecco, in due parole, il tredicesimo album del progetto del buon Jeff Waters: se già col precedente “Metal” ed il suo eccesso di special guest si stava raschiando il fondo del barile, qui si salva ancora meno.
Nonostante Dave Padden si stia dimostrando il cantante più longevo del combo canadese (quattro dischi per lui, mentre i suoi predecessori non ne hanno fatti più di due), la povertà di idee è sempre più palese: in questo senso è eloquente l’autocitazione del riff di “Alison Hell” durante “The Trend”. Nemmeno il ritorno del grande Mike Mangini dietro le pelli infonde quella carica che servirebbe allo storico gruppo per uscire dal torpore in cui sono entrati da “All For You”: e quindi ancora una volta ci si trova davanti a riffoni molto tecnici e veloci (come solo Waters sa fare), ma il risultato finale rimane insufficiente. A questo punto tutto è ben accetto, persino una nuova reunion con Randy Rampage, anche se l’occasione (o scusa) giusta per farla era l’anno scorso, in occasione del ventennale di “Alice In Hell”.
Nicolò Barovier