Clown Parade, feat. Jeff Loomis (Nevermore) – Couple Suicide, feat. Danko Jones (Danko Jones) & Angela Gossow (Arch Enemy) – Army Of One, feat. Steve ´Lips` Kudlow (Anvil) – Downright Dominate, feat. Alexi Laiho (Children Of Bodom) – Smothered, feat. Anders Bjørler (The Haunted) – Operation Annihilation, feat. Michael Amott (Arch Enemy) – Haunted, feat. Jesper Strømblad (In Flames) – Kicked, feat. Corey Beaulieu (Trivium) – Detonation, feat. Jacob Lynam (Lynam) – Chasing The High, feat. William Adler (Lamb Of God)
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Il nuovo album è superiore a Schizo Deluxe e, per molti, anche a All For You. Intendiamoci a me A4U piace ancora: all’epoca poteva essere un tentativo di re-inventarsi facendo qualcosa di diverso, ma oggettivamente riconosco che non si trattò esattamente di un buon platter quale fu ad esempio Carnival Diablos; quest’ultimo a sua volta era lontano parente dei primi magnifici tre dischi (quattro via, piazziamoci anche il Live In Command che dà le piste al Double Live Annihilation del 2003). Insomma questo cd non fa schifo, ma non è nemmeno il disco della rinascita per gli Annihilator, a patto che sia ancora lecito attenderselo nel 2007…
Inquadrando temporalmente “Metal”, diciamo che siamo intorno alla “King Of The Kill” era; Jeff Waters oltre alle ospitate che vedete nella tracklist, ha voluto insieme a sé solo Dave Padden, voce e seconda chitarra on-stage, e il grande Mike Mangini dietro le pelli.
Questa release ha momenti tremendamente soporiferi, in cui l’autocitazionismo diventa patetico (cfr. “Operation Annihilation” alias “Set The World On Fire” più brutta) oppure in cui si sbadiglia tantissimo (“Smothered”), ma anche dei buoni pezzi come “Haunted”, “Army Of One” e l’allucinante “Chasing The High” (il cui inizio richiama la tamarrissima “Ultramotion” benché il brano sia molto old-style). Decenti anche opener e la curiosa “Couple Suicide”. Ci sono dei bei riffoni qua e là e il lavoro chitarristico è sostanzialmente più che godibile, purtroppo non tutte le tracks hanno una struttura tale da valorizzarlo (cfr. “Downright Dominate” e “Kicked”), lasciando così incompiute alcune buone idee.
Cerchiamo di accontentarci, sperando di ritrovare Jeff sul palco in buone condizioni, dato che in studio la volontà, palesata negli ultimi anni, di tornare a tutti i costi alle origini, ha fatto più danni che altro.