[Thrash Metal] Bulldozer – Unexpected Fate (2009)

 

Unexpected Fate – Aces Of Blasphemy – Salvation For Sale – Use Your Brain – Micro Vip – Bastards – Buried Alive By Trash – The Counter Crusade – The Prediction – In The Name

http://www.myspace.com/bulldozerit
http://www.scarletrecords.it

C’era d’aspettarselo: i Bulldozer del 2009 assomigliano parecchio a quelli che negli anni Ottanta pubblicarono quattro dischi fondamentali per la scena estrema italiana (e non solo; sebbene spesso stroncati dalla critica estera, furono una delle poche band italiane ad essere seguite ed apprezzate anche al di là dei patri confini). Non si tratta, però, di una reunion al 100%: a fianco degli storici AC Wild (basso e voce) e Andy Panigada (chitarra) non c’è, infatti, l’altrettanto storico batterista Rob “Klister” Cabrini, rimpiazzato dal giovane Manu, già con Death Mechanism e Sight. Quest’ultima si rivela comunque una scelta più che azzeccata: il nuovo drummer non fa certo rimpiangere Rob, anzi si dimostra puntuale e attento in ogni passaggio del disco.

Anche “Unexpected Fate” si dimostra all’altezza della fama del gruppo milanese. Non sono riscontrabili grosse innovazioni stilistiche, anzi diciamo pure che l’album sarebbe potuto uscire tranquillamente più di vent’anni fa; e proprio questo è il suo punto di forza, dato che nei momenti migliori la qualità del songwriting è accostabile a quella di “IX” o di “Neurodeliri”. Se poi, in alcuni frangenti, la freschezza compositiva non è proprio all’altezza di quella dei vecchi tempi, i Bulldozer si riscattano con una padronanza tecnica nettamente superiore a quella del passato (non si parla di virtuosismi, bensì di una maggior disinvoltura nella velocità d’esecuzione). Questo permette loro di aggiungere qualche piccola variazione al grezzo e violento thrash che da sempre li contraddistingue. Venom e Motorhead son sempre dietro l’angolo, ma i Nostri mostrano un’accresciuta abilità nel saccheggiare le varie scuole attraverso le quali il thrash metal si è fatto strada due decadi orsono: da quella tedesca (in “Bastards” e nella title – track gli echi di Sodom e Kreator sono inconfondibili) a quella made in Bay Area (il break di “Salvation For Sale” è un mosh d’altri tempi, e su coordinate molto simili si muove “Use Your Brain”). Fra gli apici del disco c’è da segnalare anche “Micro Vip”, brano più cadenzato, in cui sono presenti persino armonizzazioni maideniane, inserite perfettamente nel contesto.

“Unexpected Fate” cala un po’ nel finale, quando gli assoli dei molti ospiti (fra gli altri: Kiko Loureiro, Olaf Thorsen e Billy Sheeman, quest’ultimo autore del solo di basso su “The Counter – Crusade”, più che trascurabile) si fanno troppo ingombranti, annacquando le scariche d’adrenalina che la musica dei Bulldozer deve obbligatoriamente dispensare, pena il suo decadere nella mediocrità. Questa è l’unica pecca del disco, che per il resto è quanto di meglio il trio italiano potesse creare al giorno d’oggi. Uscita imperdibile per tutti gli appassionati del vecchio thrash muscolare e d’impatto.

Stefano Masnaghetti

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