Hordes Of Chaos (A Necrologue For The Elite) – Warcurse – Escalation – Amok Run – Destroy What Destroys You – Radical Resistance – Absolute Misanthropy – To The Afterborn – Corpses Of Liberty – Demon Prince
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Terza release del nuovo millennio per i tedeschi Kreator: così come è stato per “Enemy Of God” esattamente quattro anni fa, anche questo “Hordes Of Chaos” si mantiene sulla rotta (re)impostata nel 2001 con “Violent Revolution”: minime o quasi nulle le novità quindi.
Si parte subito forte, fortissimo, con le prime tracce che mettono subito in chiaro quanto tre decadi passate a suonare thrash facciano la differenza tra chi scopiazza il genere modernizzandolo e chi lo ha vissuto sulla propria pelle dagli esordi: la titletrack si candida come pezzo di apertura in sede live e la velocissima “Warcurse” incita all’headbanging dall’inizio alla fine. “Amok Run” sembra smorzare i toni, ma è solo una finta: dopo appena un minuto si accelera nuovamente, da lì in poi è un alternarsi di riff tiratissimi e cavalcate che mantengono alto il ritmo fino in fondo; spiccano nella seconda metà del platter “To The Afterborn” con i suoi cambi di tempo e di timbro, e la conclusiva “Demon Prince”.
Nonostante la voce di Petrozza si sia fatta sempre meno potente in questi ultimi anni (da “Endorama” in poi la perdita qualitativa è evidentissima), è sempre un piacere sentirlo urlare dietro al microfono, a cantare di odio e violenza, ripetendo a volte ossessivamente la stessa frase, quasi fosse un mantra diabolico.
Così come è successo a molte altre band storiche che da tempo hanno fissato le loro sonorità, anche la creatura di Mille non fa eccezione: se adorate questo genere e, più nello specifico, avete accolto positivamente le release dei tedeschi da due album a questa parte, “Hordes Of Chaos” non potrà che lasciarvi pienamente soddisfatti.
Nicolò Barovier