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La cosa più intrigante di questo album è senza dubbio la copertina.
Non fraintendete, non stiamo dicendo che questo cd è un rifiuto e che è un disastro dall’inizio alla fine, però quantomeno ci confonde un po’.
Niente da dire sul valore tecnico degli arrangiamenti, i Nevermore sono sempre stati una garanzia sotto questo aspetto, e se stessimo giudicando solo l’esecuzione strumentale sarebbe senz’altro promosso a pieni voti. Il punto è che nel settimo lavoro registrato in studio dal gruppo, vi sono tracce molto valide ed interessanti quali “And the Maiden Spoke”, nella quale rivediamo i Nevermore che abbiamo conosciuto, o “Without Morals”, in cui la voce di Warrel Dane è plasmata così bene con la parte strumentale in modo da sembrare cucita ad hoc. Quindi possiamo considerare questo brano come la vera punta di diamante di “The Obsidian Conspiracy”. Anche la title track è uno dei pezzi meglio riusciti, per le stesse ragioni di cui sopra.
Peccato che vi siano anche canzoni che lasciano l’ascoltatore perplesso per non dire disorientato.
Prendiamo ad esempio “The Blue Marble and The New Soul” che per i primi tre minuti rispecchia lo standard di ogni struggente ballata metal per poi avere un’evoluzione che sembra trasformarla addirittura in un altro pezzo e lasciare l’amaro in bocca. O anche “Your Poison Throne”, che non è altro che un simil coro da stadio con arrangiamenti metal.
L’impressione generale è che il gruppo si sia concentrato sul valore tecnico per mascherare un po’ di stanchezza, suscitando però tutt’altro che entusiasmo.
Insomma, non un lavoro da bocciare al 100%, ma gli aficionados di Dane & co. non ritroveranno capolavori quali “Born” o “We Disintegrate”.
Claudia Falzone