[Thrashcore] Soziedad Alkoholika – Mala Sangre

Asalto – Sangre Al Fin – Dirección Propia – Política Del Miedo – Intactos – Solicitud De Condena – Por El Odio – Dios Vs. Alá – Glock 19 – Nadie – Vivir Para Ti – Mi Rabia – Punto Y Seguido – Siempre Alerta – Política Del Miedo ( Rap Solo Remix )  

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I Soziedad Alkoholika sono una band non molto conosciuta aldilà dei propri confini, ma in Spagna è famosa, si voglia per i riscontri di vendita decisamente buoni –  che vanno oltre le 350 mila copie vendute dai loro inizi, e si parla del 1991 – si voglia soprattutto per le parole pesanti delle loro lyrics che sono fruttate loro diverse denunce: il quintetto iberico di origini basche è stato infatti più volte censurato per le tematiche scottanti di cui si è fatto portabandiera, e proprio questa cassa di risonanza ha dato loro una certa celebrità e visibilità.

In realtà i ragazzi, leggendo i testi, ma anche più semplicemente basandosi sui titoli della tracklist, si lanciano contro il sistema in maniera inequivocabile e decisa, senza però per questo rendersi complici di terrorismo: più semplicemente si scagliano contro il nazionalismo, contro il fascismo ed il totalitarismo più in generale.

Musicalmente parlando Mala Sangre è però una delusione: dei quindici pezzi ascoltati poco rimane impresso. Il materiale che segna il loro debutto in seno alla Roadrunner è composto da canzoni thrashcore il cui punto di forza dovrebbe essere il muro di suoni eretto dalle chitarre e dal rifferama pesante. Quello che manca è la varietà, quel quid che differenzi le tracce tra di loro: sono infatti tutte ripetitive nella struttura, nelle linee vocali; non ci si discosta mai da quello che si sente nella opener, con il risultato  di arrivare verso la fine del full length sfibrati dall’eccessiva ripetitività.
 
Unici sussulti sono dati dalla convincente Intactos, dall’incedere punk più che metal, e soprattutto dal remix di Politica del Miedo, proposta in versione rap. Colpo di coda, questo, che non risolleva assolutamente le sorti di un platter che sarà sì suonato con mestiere, ma che non lascia davvero niente.

Andrea Arditi

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