I finlandesi Turisas tornano con il loro terzo capitolo di metallo epico guerresco vichingo folk e orchestrale. Insomma, tipo i Rhapsody, però per maschi.
Li avevamo lasciati a cantare della strada verso Costantinopoli. Ora sono arrivati alla meta e cosa succede? Esattamente quello che ci si aspetta da loro. Cori epici, incedere guerresco, orchestrazioni non eccessivamente banali, stacchi folk, alternanza fra scream vichingo e cantanto pulito (con tonalità che ricordano Nick Cave). Brani ben equilibrati, ben scritti e ben eseguiti. Rispetto al passato le atmosfere cambiano, siamo a Costantinopoli, qui ci sono i pirati e l’Impero Bizantino anche se, in certi momenti, sempra tutto un po’ troppo strombazzante, tipo colonna sonora da peplum scassone anni 70 (roba tipo Ercole contro Maciste contro Gozzilla contro Sansone, per intenderci…).
In definitiva tutto bene. L’unico difetto vero che si può appuntare a “Stand Up And Fight” (e alla musica dei Turisas tutta) è che i brani sono privi di un vero e proprio sviluppo e davvero monotoni e scontati sotto il profilo ritmico, tanto da sembrare in alcuni frangenti una sorta di Blind Guardian for dummies.
Se in futuro riusciranno ad emanciparsi da quel power – speed piuttosto piatto che fa da base ai loro pezzi, potrebbero davvero diventare un gruppo molto importante nel loro ambito. Nel frattempo, ci regalano un altro buon disco di gasante metallo battagliero!
Stefano Di Noi