“Power Under Control”, il secondo full-length degli Islander, è sulla bocca di tutti gli addetti ai lavori (forse perché tra Arin Ilejay e J.R. Bareis ci si dà arie da supergruppo, non saprei) ma siamo sinceri: c’è ancora qualcuno che nel 2016 ha consciamente voglia di spararsi questo crossoverone che sa di stantio da almeno dieci anni (e sono stata buona)? Io no.
Poi ovvio, divertente è divertente. Pezzi come “Bad Guy” sono un ottimo sottofondo per una serata di bevute tra amici, ma il giorno dopo oltre al cerchio alla testa rimarrà ben poco. Il vero problema è quando i ritmi rallentano, alternando pezzi radiofonici a brani punk da poco più di un minuto come se nulla fosse (e andando pure a scomodare H.R. dei Bad Brains).
“Power Under Control” è tanto plastificato quanto basta per avere successo nel mainstream, ma mancano mordente e soprattutto coerenza.