Il titolo “New Rock Generation” spiega più di mille parole la filosofia dietro il debutto della giovane band italiana: gli Allborn vogliono essere il futuro del rock (hard) italiano e ne sono totalmente convinti. Incoscienza? Spavalderia? Forse entrambe le cose, ma come può un gruppo di età media di vent’anni non presentare entrambe le peculiarità citate? Dopo un solo ascolto le influenze della band appaiono evidentissime anche all’orecchio meno allenato (chi ha detto Iron Maiden?) e questa può essere l’unica nota dolente del lavoro: non che sia suonato male, anzi, ma per il futuro vorremmo sentire qualche azzardo di più. Non che si possa chiedere di più ad un gruppo al debutto, che per altro si confronta con un genere non semplice e per di più cantato in una lingua diversa da quella di nascita, ma la gioventù, oltre all’entusiasmo deve portare anche voglia di rischiare. Detto ciò, l’album non potrà che piacere agli amanti di certe sonorità e la speranza è quella che anche il nostro paese, da questo punto di vista molto arretrato culturalmente, possa capire che spesso i talenti li abbiamo già tra le mani, senza per forza guardare a proposte estere mediocri o a chi passa in televisione…
Luca Garrò
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