Sito Ufficiale di James Christian
Vent’anni di House Of Lords e il disco che non t’aspetti, la perla in una ghiotta discografia, il ritorno in pompa magna dopo più di un mezzo passo falso intitolato World Upside Down. Inutile starvi a raccontare la storia di un gruppo che affonda le sue radici con Gregg Giuffria, Chuck Wright (Quiet Riot) e Lanny Cordola, prodotti da Andy Hohns (Led Zeppelin) e messi sotto contratto da Gene Simmons (Kiss). Da qualche tempo gli House Of Lords sono tutta un’altra versione: al timone il cantante James Christian (il trait d’union che collega passato e presente), poi Jimi Bell alla chitarra, Chris McCarvill al basso e infine B.J. Zampa alla batteria.
Melodic Rock, Hard Rock e Adult Oriented Rock. Tre generi convergenti che Come To My Kingom rappresenta in modo impeccabile, completando l’opera con punte melodiche di altissima levatura (Another Day From Heaven e I Believe sono stellari!). Il rientro a certi standard qualitativi stupisce perché è sempre più raro imbattersi in uno di quei dischi che s’impongono senza mezzi termini sulla striscia quotidiana dei tuoi ascolti, un album che ti basta ascoltare una volta soltanto, e magari di sfuggita, per capire che sei di fronte a qualcosa che devi definire “di gran classe”: gli House Of Lords regalano senz’altro uno degli LP più emozionanti di questo duemilaotto.
Due brani li ho già citati e il disco, oltre a non soffrire di alcun calo di tensione, sorprende dalla sua seconda metà in poi, quando le composizioni “vintage” (The Dream e Your Every Move) prendono il posto di quelle meno intense (I Need To Fly) e meno edulcorate (Come To My Kingdom). Poco altro da aggiungere: i sostenitori gongoleranno d’innanzi a cotanta musicalità, non è escluso che qualche detrattore possa invece avvicinarsi grazie ad uno dei gruppi di punta del genere. Eccezionale.
Gaetano Loffredo