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Dopo ormai quattro anni dal precedente “Within a mile from home”, tornano i californiani Flogging Molly capitanati dal carismatico Dave King. Un nuovo album in studio per loro, il quarto della carriera, che non fa altro che consolidare la posizione di rilievo raggiunta tra i gruppi che hanno deciso di ibridare la musica tradizionale irlandese con la rabbia e la furia del punk rock, dimostrando grande consapevolezza e maturità stilistica.
Pur essendo incentrato sui classici brani veloci e ballabili, come la grintosa “Requiem for a dying song” in apertura o la successiva “(No more) Paddy’s lament”, l’attenzione si sposta presto su mid-tempo e ballate più intime e composte che dominano la parte centrale del lavoro. Questa è caratterizzata da pezzi agrodolci, malinconici da una parte, ma che riescono lo stesso a mantenere una positività che non lasci spazio all’autocommiserazione.
Tra questi l’accoppiata “Punch drunk grinning soul” e “Us of lesser gods” rappresenta forse il punto più alto del disco, con il violino che riesce ad essere secondo solo alla voce di Dave King.
L.N.