[Country] Charlie Haden Family & Friends – Rambling Boy (2008)
Single Girl, Married Girl – Rambling Boy – 20/20 Vision – Wildwood Flower – Spiritual – Oh Take Me Back – You Win Again – The Fields Of Athenry – Ocean Of Diamonds – He’s Gone Away – A Voice From On High – Down By The Salley Gardens – Road Of Broken Hearts – Is This America? (Katrina 2005) – A Tramp On The Street – Old Joe Clark – Seven Year Blues – Old Haden Family Show – Shenandoah
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I più ricorderanno Charlie Haden quale rivoluzionario del jazz: il 21 dicembre del 1960, appena ventitreenne, è al fianco di Ornette Coleman durante le registrazioni del seminale “Free Jazz”; alla fine dello stesso decennio la sua Liberation Music Orchestra debutta su disco, segnando un’altra tappa storica nell’evoluzione del jazz libero, questa volta affiancato da precise rivendicazioni politiche (nell’episodio qui riportato, si ricordava la Guerra Civile Spagnola). Poi, ancora sperimentazioni con il Quartet West, ed infine, a partire da metà anni Novanta, la fruttuosa collaborazione con Pat Metheny, alla ricerca delle loro radici musicali.
Per comprendere “Rambling Boy” bisogna partire da questo sodalizio, e ancor più da “American Dreams”, album realizzato assieme a Michael Brecker e Brad Mehldau. Ma forse neppure questo basta a ridurre lo spaesamento che si prova nell’ascoltare 19 pezzi di puro country, talmente fedele alla tradizione da conservare al suo interno evidenti arcaismi hillbilly. Già, perché il contrabbassista ha deciso di chiamare amici e parenti per una rimpatriata volta a celebrare le sue primissime influenze musicali, quelle che segnarono la sua infanzia, trascorsa in Iowa in una famiglia di musicisti: non è un caso, quindi, che “Old Haden Family Show” sia null’altro che una registrazione risalente addirittura al 1939, in cui un Charlie di appena due anni si cimenta, spinto dai familiari, nell’esecuzione di un jodel! C’è anche la dedica finale al suo paese natale, “Shenandoah”; per l’occasione l’artista lascia riposare il contrabbasso e canta in prima persona.
Chiarito che in “Rambling Boy” di jazz non c’è neppure l’ombra, è interessante notare la sfilza di “featuring” che lo caratterizzano. I nomi vanno dai parenti stretti, con i quattro figli al completo (Josh e le tre sorelle Rachel, Petra e Tanya, ossia il The Haden Triplets), più uno stuolo spaventoso di amici e musicisti di ogni estrazione: Elvis Costello, Rosanne Cash, Bruce Hornsby, Bela Fleck, l’immancabile Pat Metheny, solo per citare i più noti. C’è anche Jack Black (sì, proprio quel Jack Black), oggi sposato con Tanya, che dona la sua voce a “Old Joe Clark”.
Giudicare un album del genere è davvero difficile. Totalmente avulso dalle altre opere del contrabbassista, costituito quasi interamente da tradizional interpretati con grande rigore filologico, “Rambling Boy” convince nei suoi episodi più ispirati: lo strumentale “Is This America?”, elegia acustica dedicata alle vittime dell’uragano Katrina, l’accorata preghiera di “Spiritual”, l’allegra “Single Girl, Married Girl”, le già citate “Old Joe Clark” e “Shenandoah”. Per il resto s’incappa in troppe canzoni eseguite in modo impeccabile, certo, ma rese con piglio eccessivamente freddo e professorale, quasi volessero essere esempi di quale debba essere la maniera corretta di suonare musica country e folk. Più per cultori di Hank Williams, Johnny Cash e Woody Guthrie, piuttosto che per appassionati di jazz.
Stefano Masnaghetti