Shores Of White Sand – Hold On – Moon Song – Broken Man’s Lament – Gold – How She Could Sing The Wildwood Flower – All That You Have Is Your Soul – Take That Ride – Old Five And Dimers Like Me – Kern River – Not Enough – Sailing Round The Room – Beyond The Great Divide
http://www.emmylou.net
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Dopo la felice parentesi con Mark Knopfler (album in studio e dal vivo), Emmylou Harris torna con un album intenso, che non deluderà i suoi molti sostenitori. Basterebbe elencare le collaborazioni di questa grande artista per capire la sua influenza nel panorama musicale mondiale, ma allo stesso tempo sarebbe riduttivo. Se è infatti vero che per anni ha accompagnato artisti del calibro di Neil Young o Elvis Costello, è altrettanto indiscutibile che la sua carriera solista ha prodotto gioielli a non finire (basti pensare al solo “Red Dirt Girl”…) e grandi concerti.
“All I Intended To Be” non è solo un titolo, ma una vera e propria dichiarazione di intenti: Emmylou ha infatti cercato di creare una summa del proprio lavoro, circondandosi di persone che l’hanno accompagnata durante il proprio percorso musicale, rimanendo fedele al proprio stile e alla propria attitudine country. L’equilibrio perfetto di melodie e testi rende questo uno dei suoi lavori migliori e la scelta dei collaboratori (dall’ex marito Brian Ahern, a Dolly Parton fino al grande Buddy Miller) non poteva essere più indicata per quello che aveva in mente di registrare. Tra i punti più alti, senza dubbio la sublime cover di “All That You Have Is Your Soul” di Tracy Chapman, la ballad “Moon Song” e l’opener “Shores Of White Sand”, dedicata allo scomparso Keith Knudsen. Ben tornata.
Luca Garrò