Old Dan Tucker – Jesse James – Mrs. McGrath – O Mary Don’t You Weep – John Henry – Erie Canal – Jacob’s Ladder – My Oklahoma Home – Eyes On The Prize – Shenandoah – Pay Me My Money Down – We Shall Overcome – Froggie Went A Courtin’
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Il Boss questa volta ha rischiato grosso. Si è addentrato in un campo difficile come quello della musica “delle origini”, quella che è nata per protestare e denunciare difficoltà e per lottare contro il potere, quella che si cantava nelle feste paesane e quella che è considerata un vero e patrimonio culturale americano. Tuttavia poteva Springsteen deludere le attese? La risposta è scontata. Eccoci quindi a raccontare un disco quasi perfetto, allegro nonostante i temi trattati siano (stati?) spinosi al tempo che fu, suonato alla grande e registrato in pochissimi giorni, senza nessun orpello decorativo. The Seeger Sessions si ispira al principale interprete della canzone tradizionale a stelle e strisce: quel Bob Seeger oggi ottantenne che ha ispirato il Boss in questa rivisitazione e riscoperta delle radici musicali americane. Bruce Springsteen guida un ensemble composto da 13 musicisti, andando a recuperare brani addirittura dell’Ottocento come “Old Dan Tucker” o “John Henry”. I pezzi che emergono maggiormente sugli altri sono “We Shall Overcome”, che nelle parole di Bruce risulta essere “…la più importante canzone di protesta di sempre…”, e “Jesse James”. Un disco da considerare unico nella carriera del rocker, imparagonabile agli altri lavori e buon viatico in attesa del successore vero e proprio dell’intimista “Devils And Dust”.
I.P.