Fist – But I thought everything was alright – Inno all’odio – Charon – Sleepless – Evoluzione – Lost in a videogame – Rotten mouth and broken arm – Squeal – ADHD – Therapia – To protect and serve
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Introdotto dal singolo “Evoluzione”, nuovo album per i Linea 77, dopo il grande successo mediatico del precedente Numb, trascinato da pezzi come “Fantasma”, “66” e “Third moon” che hanno portato il gruppo torinese all’attenzione del grande pubblico dopo anni di gavetta. Formula che vince non si cambia ed è esattamente quello che è stato fatto per questo album, i pezzi seguono sostanzialmente gli stilemi classici del gruppo, parti più aggressive e sincopate mischiate abilmente a ritornelli melodici e accattivanti. Ottima la produzione, affidata alle cure di Dave Dominguez (Papa Roach, Staind, Orgy) e registrato nei leggendari Paramount Studios di Los Angeles. Fin qui sarebbe tutto bellissimo, peccato che questi “nuovi” Linea suonino stanchi e affaticati, sensazione che si era già avvertita su Numb, ma che si sperava potessero fugare con il nuovo album. Invece la sensazione si è fatta certezza con l’ascolto del nuovo disco, i brani non hanno una grande presa pur essendo molto immediati e “in your face”, suonano ripetitivi e già sentiti, la riproposizione continua della stessa forma alla fine risulta stancante, si è purtroppo persa la freschezza degli esordi, l’aggressività di “Meat”e la matta bestialità di “Touch” per citare un paio di pezzi che hanno caratterizzato fortemente il sound del gruppo, quella particolare commistione di hardcore e crossover che li ha resi popolari nei primi anni della loro carriera
L.N.