http://lcdsoundsystem.com/main/
http://www.dfarecords.com/thisishappening/
Come James Murphy abbia fatto ad ottenere così tanto successo con gli LCD Soundsystem, probabilmente non lo sa neanche lui. Tanto che, capito che la pacchia stava per finire, ha deciso di chiudere baracca con questo terzo lavoro. Questi pazzi pazzi inglesi: gli riproponi la loro acid house dei primi anni ’90 e manco si accorgono che è roba riscaldata con lagne indie.
Senza voler inventare nulla di nuovo o stravolgere il proprio sound, Murphy piazza un ibrido tra debutto (2005) e il seguito (Sound Of Silver – 2007), prendendo il peggio da entrambi. Posto che momenti di gloria da musica-aperitivo li avevano, a questo giro ci si ribeccano i loop più noiosi e ripetitivi ad accompagnare nenie di stampo indie troppo lunghe e francamente poco interessanti. “Somebody’s Calling Me” a che serve? Sette minuti? Era necessario? Era necessario ripetere 300 volte ‘change’ con sotto synths anni ’80 in “I Can Change”? E se i lampi di genio sono il pattume fun da Youtube tipo “Drunk Girls”’, allora siamo a posto. L’opener ha anche una crescita interessante, ma servono davvero otto minuti? Santo cielo, chi si è inventato il genere ‘dance-punk’ (di sicuro è stato un inglese) molto probabilmente non ha mai ballato e non ha mai sentito una vera chitarra in vita sua. Si prova ancora a fare la voce alla David Bowie (One Touch) ma non funziona come prima.
Musica di sottofondo glorificata. Il long island ice tea avrà tutto un altro sapore con “Pow Pow” di sottofondo.
Marco Brambilla