[Folk Rock] Erland And The Carnival – Erland And The Carnival (2010)


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Chiamare folk una band come gli Erland And The Carnival è alquanto riduttivo. Questo trio inglese infatti con l´omonimo album di debutto rischia il tutto e per tutto in un disco dalle mille sfaccettature, capace di trasformarsi e reinventarsi minuto per minuto.

Partiamo dal nome: la band si ispira al jazzista Jackson C. Frank e alla sua “My name is Carnival”, la cui cover viene anche introdotta nella tracklist dell´album. Il tragico che si confonde con l´elemento carnevalesco, la sperimentazione ludica che si fonde con la tradizione, ecco a voi gli Erland And The Carnival.

L´album si dispiega in un alternanza di fanfare funeree lacerate da intermezzi rock (Love is a killing thing), ballate folk dalle macabre atmosfere da circo (Tramps and hawkers), citazioni western intrise di psichedelia (“The derby ram”, “Everything came too easy”, “Gentle Gwen”). E ancora: reinterpretazioni rock di canti tradizionali gallesi (One morning fair) e follie gypsy (You don´t have to be lonely) che cedono il passo a brevi sprazzi di luciditá electro pop (Trouble in mind).

Gli Erland And The Carnival si divertono, e lo fanno possedendo la nobile arte di saper mischiare stili, generi e sonorità disparate senza mai cadere nel trash, o peggio, nel già sentito. L´unica pecca potrebbe essere la sensazione di smarrimento che un lavoro cosí articolato provoca ai primi ascolti, cosa che comunque non impedisce di promuovere a pieni voti questo piccolo, fresco gioiello di coraggio e spregiudicatezza compositiva.

Valentina Lonati

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