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Gli Humus sono un gruppo che viene da Vignola, provincia di Modena, e questo “Popular Greggio” che ho tra le mani è il loro primo disco, uscito nel 2009, che gli ha permesso di arrivare come finalisti tra i primi cinque nella categoria “miglior opera prima” per la Targa Tenco con un lavoro autoprodotto, cosa che non accadeva da molti anni.
Un riconoscimento assolutamente meritato perchè l’opera sprigiona una tale energia di colori, sensazioni ed emozioni da cui è difficile non rimanere colpiti.
Si potrebbe dire che il loro genere sia il folk, ma sarebbe assai riduttivo viste le influenze che contaminano la loro musica, che va dal jazz al blues alla bossa nova: insomma una vera festa di suoni.
Questo continuo intreccio di stili musicali rende l’ascolto stimolante, si passa così dalla caraibica “Ho visto” al valzer intimo di “Giallo cinese”, passando per la ballata con spruzzate di chitarra elettrica “Martino”, stessa chitarra che con “Ora me ne vado” disegna assoli alla Santana. I toni tornano più sul folk tradizionale con la “Canzone per Aldo”, la quale racconta una storia molto italiana, di guerra e resistenza; anche la conclusiva “La ballata de Il Grasso Bankiere” è più vicina a sonorità rock folk che ricordano i Modena City Ramblers.
A tutto questo si aggiunge la splendida voce di Ugo Ferrari che interpreta e racconta storie comuni e favole, in cui, a tratti, potrebbe ricordare un Capossela o persino le sperimentazioni vocali di John De Leo, ma il Nostro non perde mai la propria originalità. Tra gli autori dei testi c’è, tra gli altri, Tiziano Scarpa, che ha scritto la festaiola “La gattarina” e “Lu bombo muscario”.
Se c’è qualcuno che si lamenta sulla poca originalità della musica italiana non ha che da ascoltare questo disco. Al primo appello promossi a pieni voti.
Renato Ferreri