[Folk Rock] Xavier Rudd – Dark Shades Of Blue

[Folk Rock] Xavier Rudd – Dark Shades Of Blue (2008)

Black Water – Dark Shades Of Blue – Secrets – Wa Wa – Guku – Edge Of The Moon – This World As We Know It – Shiver – Uncle – Up In Flames – Hope You’ll Stay – Home

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Etichetta discografica

Xavier Rudd fa parte di quella folta schiera di ragazzoni bellocci innamorati dell’ambiente e delle chitarre acustiche che di solito propongono lavori abbastanza innocui, quelli che ti fanno battere il piedino senza pensare troppo ai mali del mondo. Suona uno strumento, il didgeridoo (in realtà i didgeridoo sono di tanti tipi, ognuno con una dimensione e quindi un suono diverso), che lo radica a doppio filo con le sue origini, dando spesso un tocco quasi di world music ai suoi pezzi. Tuttavia, questo album è molto di più di tutto quello che Xavier abbia mai fatto in precedenza: è complicato e mutevole, anche se non sempre bello.

Ci sono senza dubbio parti sul filo dell’ inascoltabile, ad esempio i riff di chitarra di “Hope You’ll Stay”, da gruppo hair rock anni ottanta, “Edge Of The Moon”, un terribile ibrido fra il reggae disimpegnato e la psichedelia hippie, o l’inutile minuto occupato da “Guku”, ma sono bilanciate da ottimi momenti di ispirazione, quali ad esempio la traccia introduttiva, “Black Water”, uno strumentale decisamente imponente sorretto da una melodia e da un incedere ad un passo dal metal, o i pezzi più intimisti come  “Uncle” e “Shiver” .

Lavoro schizofrenico, insomma, e poco digeribile proprio perchè troppo eterogeneo, perso com’è in un caleidoscopio di citazioni che va dai Black Sabbath a Ben Harper, passando per i lavori solisti di John Frusciante. Da lodare, però, il fatto che Xavier peschi un po’ ovunqe in cerca di ispirazione e di novità,  in una rielaborazione a volte molto personale di clichè spesso datati, rivelandosi un musicista e un cantante molto più versatile di quanto non lasciassero immaginare i suoi album precedenti.

Francesca Stella Riva

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