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“Southern rock with a twist, but still heavy“: queste sono le parole di Austin Winkler, leader della rock band americana degli Hinder, giunta al terzo disco della sua carriera e che in America ha riscosso successi enormi fin dall’uscita del primo lavoro in studio ormai datato 2003.
Il nuovo “All American Nightmare” racchiude effettivamente tutto quello che Winkler ha detto. Ci sono dei pezzi veramente heavy, come l’opener “2 Sides of Me”, la titletrack “All American Nightmare” o “Waking Up the Devil”, al crocevia fra il glam metal più classico e lo sleaze più moderno, con chitarre ipercompresse e un cantato graffiante e carico quanto basta per far apprezzare da subito quelli che sono senza dubbio i pezzi più pesanti dell’intero platter.
E poi c’è il rock, tanto rock, con influenze che spaziano dai Poison, specialmente in “What Ya Gonna Do”, ad un rock americano di taglio più moderno, che strizza l’occhio ai Nickelback (Put That Record On), con le chitarre che la fanno da padrone grazie a ritmiche cristalline e trascinanti, e ritornelli che non si può fare a meno di imparare da subito e cantare a squarciagola mentre il cd gira nel nostro stereo.
La nuova fatica degli Hinder è in definitiva un prodotto che, nonostante possa lasciare inizialmente scettici soprattutto i puristi di un certo sound anni 80, miscela con sapienza sonorità proprie del rock più moderno a quel pizzico di glam che sicuramente renderà il tutto apprezzabile anche ad un pubblico molto più vasto ed eterogeneo. Quindi non perdete altro tempo…
“When you felt like you were living in that song and put that record on”.
Dopotutto “è solo rock and roll, ma è la colonna sonora della nostra vita”.
Corrado Riva