Il percorso su cui proseguono gli In This Moment non accenna a particolari cambiamenti. Una band metal che fa di groove ed elettronica i suoi pilastri, i cui membri si sacrificano in estenuanti set di trucco e parrucco e la cui cantante dal sex appeal mostruoso continua a credere di essere allo stesso tempo la figlia segreta di Marilyn Manson e la gemella maggiorata di Britney Spears. Quando tutto viene lasciato nelle mani di un heavy producer stufo di suoni troppo ripetitivi e voci pacate ma con un senso del commerciale della Madonna, cosa si ottiene da questo calderone? Un gruppo che se la cava con canzoni orecchiabili e una strappona un po’ burlesque e molto dirty capace di catalizzare ogni attenzione.
Alla fin fine questo “Black Widow” è il loro quinto album e non fa che seguire la linea tracciata dal suo predecessore, consolidando gli aspetti hard (a livello visivo), pop e commerciale che avevano fatto la fortuna di “Blood”, senza però cadere nel ripetitivo e nel pesante. Menzione particolare per il duetto con Brent Smith in “Sexual Hallucination”, dove la voce del leader degli Shinedown si fa apprezzare ancor più che nei lavori con la sua band.
Un disco che si fa ascoltare nei suoi mille rimandi (il Reverendo in primis, ma anche richiami al pop internazionale da stadi degli ultimi anni, seppur nascosto da una patina metal) e che mette voglia di vedere – più che ascoltare – qualcosa di più. Basterebbero già i video e l’aspetto prorompente della frontwoman Maria Brink, che più esplicita di così non può essere – pena la censura, ma vederli dal vivo potrebbe essere davvero il miglior modo per goderseli.