Indie Boys Are For Hot Girls Into Unconsciousness

Siamo indie perché produciamo la nostra musica. Se vi piacciamo per il nome avete sbagliato band”. Premessa chiusa, parliamo del debutto. “Into Unconsciousness” è l’opera prima degli Indie Boys Are For Hot Girls, giovane band romana che ha conquistato consensi e riconoscimenti ancor prima di iniziare. Il primo singolo/video “Let Your Body Out” è stato eletto da Sunset Island Music miglior prodotto indipendente del 2012. Brano tosto e cupo che ha subito messo in chiaro le qualità strumentali e vocali del trio.

Non è cosa semplice definire un genere di appartenenza, soprattutto se poi le etichette degenerano in mode e tendenze. Loro stessi ci avevano rivelato, recentemente, che prima di qualunque inutile definizione è importante tracciare uno stile, un’impronta melodica e allontanarsi dal genere tipicamente indie, dall’ascolto facile. Perciò, categorie a parte, emerge un approccio rock dalle atmosfere oscure e intense, che si mantiene costante ed efficace nel corso di tutto l’album e che non concede spazio a soluzioni banali e prevedibili. Nonostante si siano giocati il brano più rappresentativo in cima alla tracklist, i minuti seguenti non mostrano segnali di cedimento. Il confronto con le tormentate “Something like a dream” e “Colours” è praticamente alla pari. In evidenza anche l’uno-due trascinante di “Craving” e “The Day That Love Left My Eyes.

Insomma, qui di poco serio c’è solo la questione delle “hot girls”. “Into Unconsciousness” è un esordio degno di nota e l’ascolto è ampiamente consigliato. La band ha iniziato con il piede giusto, sarà interessante capire quali saranno i passi successivi.

Riccardo Rapezzi

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