Isaac’s Song – Pity Dance – Creekmouth – Pigs – Spirit Parade – BMB – Thanksgiving Moon – Fire Of Birds – Morning Glory Cloud – GMS – Braid Of Voices – Wig
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David Stith ovvero DM Stith. E la sua voce. eterea e sfuggente. Sta tutto qui il suo disco d’esordio. Ci aveva acceso i cuori con l’ep d’esordio “Curtain Speech“.
Avevamo parlato della sua famiglia di musicisti e dell’aiuto prestatogli da My Brightest Diamond in fase di spinta emotiva/tecnica per uscire allo scoperto, e dell’amicizia/collaborazione con Surfian Steven.
Se l’ep era molto variegato e svelava un genio in divenire qui sembra tutto più focalizzato ad una strada dritta e già asfaltata. Il disco vive di una musicalità scarna, fantasma, nuda e misteriosa. Un’ambientazione sulfurea con la voce che conduce l’ascoltatore per dodici tracce in meandri irreali. Certo, non aspettatevi canzoni da sentire tranquillamente in una programmazione radiofonica.
Lui, graphic designer, ha anche illustrato un libro per bambini. E c’è un sapore da favola in tutto questo disco. Quasi un regno nebuloso in cui entrare. Ci sono nuvole che non si riescono ad acchiappare e stringere, poi arrivano dei cori quasi parrocchiali e tutto è condotto con bacchetta magica da un folksinging con forti reminiscenze di Antony And The Johnsons.
Luca Freddi