Smokers Outside The Hospital Doors – An End Has A Start – The Weight Of The World – Bones – When Anger Shows – The Racing Rats – Push Your Head Towards The Air – Escape The Nest – Spiders – Well Word Hand
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Gli Editors sono un esempio lampante di scopiazzatura imbarazzante. Hanno preso pari pari gli Interpol (e il comune amore per i Joy Division) e li hanno rifatti, un po’ più annacquati e senza sincero trasporto. Però il loro esordio ha incontrato i fasti di un successo molto vasto nel pubblico, che non si è spaventato o imbarazzato nell’ascoltare gruppi cloni.
Nel loro caso il secondo disco, “An end has a start”, fa scorgere una netta crescita con una variazione sul tema “siamo dei finti depressi e dark romantic”. Può essere che i loro ascolti siano cambiati, crescendo, e passando ora dalle parti di Arcade Fire, Radiohead, Coldplay, U2, senza più cristallizzarsi sul gruppo di Ian Curtis (di cui continua ad apparire, comunque, l’ombra). Appaiono più profondi anche se sempre torvi, con frizzi drammatici e risonanti, con chitarre stratificate che si aprono su landscape celestiali in gorghi vorticosi. Insomma un disco più solido, che ovviamente nonostante sia dark ha un propulsore estremamente melodico e pop. In pratica se prima copiavano un gruppo (e il suo referente nel passato), adesso almeno hanno fatto una zuppa (neanche indigesta).
L.F.