Tromsø – Traveling Fast – Inori – Back Arm & Blackcharge – The Night Becomes You
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“Tokyo day trip” – live EP – Pat Metheny w/ Christian Mc Bride & Antonio Sanchez
Questo EP di Pat Metheny in trio è un’ estensione live registrata a Tokyo dell’album “Day trip” uscito nell’inverno scorso, ne riprende la veste grafica e ripresenta i medesimi compagni di viaggio, Christian Mc Bride al contrabbasso ed Antonio Sanchez alla batteria.
Il primo brano, “Tromso”, è una ballad con armonia e tema molto dilatati tessuti insieme da un arpeggio ostinato dal sapore vagamente pop; il motivo principale suonato da Metheny viene doppiato dal contrabbasso con l’arco nella prima esposizione e dalle “orchestra bells” suonate da Sanchez nella coda, lo sviluppo dell’improvvisazione gioca molto sui voicings tipici del chitarrista che mantiene il discorso sospeso ed etereo.
Sempre alla ricerca di timbriche inusuali, Metheny in questo pezzo suona un sitar elettrico, più semplicemente una chitarra sviluppata per imitare il timbro esotico e ammaliante del famoso strumento indiano già impiegata in “Last train home” , dall’album “Still life (talking)”.
In “Travelling fast” ritorna alla semiacustica per esporre un tema fresco e veloce, mentre la sezione ritmica accenna al samba; dopo il solo di Metheny è la volta di Mc Bride che si lancia in virtuosismi precedendo un breve solo di batteria giocato sugli scambi con gli altri musicisti.
Il terzo pezzo, “Inori”, è una ballad molto lirica ed intima suonata con la chitarra classica; il tema viene sviluppato durante il solo con accordi e note singole e ricorda alcuni momenti dell‘album inciso in coppia con Charlie Haden nel 1997 “Beyond the Missouri sky“.
“Back arm & blackcharge” ha un tema caotico e violento che può ricordare il Pat Metheny più sperimentale e meno lirico di “Song X” (disco del 1986 con Ornette Coleman) o “Zero tolerance for silence” del 1994. Il timbro della chitarra è acido e distorto e nell’accompagnare il solo di contrabbasso Metheny si contamina con il rock ed il grunge del decennio passato.
La chiusura del disco è affidata ad una ballad, “The night becomes you”, eseguita alla chitarra acustica baritono, strumento che consente sonorità più profonde della chitarra comune. Il tema, dopo una breve introduzione in solo, è armonizzato riccamente anche con l’utilizzo di alcune dissonanze e l’assolo ne costituisce il naturale sviluppo, costruito come una sorta di composizione istantanea in un concatenarsi di voicings che sfruttano appieno le possibilità dello strumento avvicinandolo ad un pianoforte.
Stefano Zecca